Crowdfunding, l'idea legnanese: "L’impresa? È una scommessa"

The Best Equity è il portale di crowdfunding tutto al legnanese: gli investitori ricevono quote delle imprese su cui "puntano" dei soldi

Tajana e gli altri esponenti di The Best Equity durante l’incontro di presentazione

Tajana e gli altri esponenti di The Best Equity durante l’incontro di presentazione

Legnano (Milano), 28 novembre 2018 - Investire anche piccole cifre in società che propongono progetti e prodotti innovativi? Divenirne in questo modo soci, scommettendo sulla loro idea e sulla loro crescita futura essendone parte integrante? È possibile attraverso l’equity crowdfunding e a promuovere l’ultima piattaforma dedicata a questa forma di investimento autorizzata dalla Consob, TheBestEquity, è un terzetto di imprenditori del Legnanese: il presidente Alessandro Giglio e i partner Marco Tajana e Gabriele Vedani, tre imprenditori che affondano le loro radici nel territorio del Varesotto e dell’Altomilanese e che nel corso della loro carriera hanno maturato una lunga esperienza nel campo della finanza e dei mercati.

La prima cosa da comprendere in questo progetto è proprio in cosa consista il crowdfunding, sistema di raccolta fondi che nel suo concetto di base (gran numero di investitori, con importi anche molto bassi) è già conosciuto da molti: il crowfunding viene spesso utilizzato per finanziare progetti di beneficenza oppure per finanziare prodotti che nella maggior parte dei casi, attraverso il meccanismo della ricompensa, vengono talvolta acquistati dall’investitore, in anteprima e a un prezzo più basso di quello che lo stesso prodotto avrà sul mercato. Nell’equity crowdfunding, invece, il meccanismo porta a un risultato diverso: si investe in una società, veicolata da un’iniziativa o un progetto specifico, ricevendo in cambio non un prodotto o una ricompensa, ma quote della società in modo proporzionale all’investimento. Si diventa soci dell’impresa a tutti gli effetti. «II vantaggio per chi investe consiste nella possibilità di destinare una parte del proprio portafoglio a investimenti diretti nell’economia reale, cosa che, fino ad ora, era consentita solo ad operatori professionali» hanno spiegato i tre.

Si tratta di investimenti ad alto rischio: il ritorno sull’investimento può essere determinato dall’eventuale distribuzione di dividendi, anche se il vero obiettivo è costituito dalla possibile cospicua rivalutazione delle quote una volta che l’azienda dovesse mantenere le promesse di crescita. Questo significherebbe, nell’arco di 4 o 5 anni, puntare a monetizzare attraverso la quotazione in borsa, l’acquisizione da parte di un’azienda più grande o il riacquisto di quote tra i soci. D’altra parte l’impresa può anche non mantenere le promesse e in caso di chiusura anche il capitale si perde; allo stesso modo non c’è modo di uscirne cedendo le quote in un secondo mercato.

Una scommessa su idee, progetti e sviluppo. La piattaforma sulla quale i potenziali investitori trovano da ieri i progetti innovativi da finanziare è dunque la «vetrina» da cui cominciare ed è il portale www.thebestequity.com. Qui compaiono le schede dei progetti finanziabili (in questa prima fase quattro), qui ci si registra per entrare in gioco. Il compito dei tre soci è invece quello di selezionare i progetti ad alto potenziale di crescita, oltre che seguire passo dopo passo il percorso del proponente. Anche loro, dunque, hanno fatto la loro scommessa ma sul mercato dell’equity crowdfunding, attraverso il quale quest’anno sono state oltre 90 le imprese finanziate per oltre 27 milioni di euro.