Bernocchi, ingressi scaglionati e fasce orarie

La direzione ha chiesto ai vigili la chiusura al traffico di via Diaz in chiave antiassembramento. Recuperate sette aule inutilizzate

Annalisa Wagner e il provveditore Marco Bussetti

Annalisa Wagner e il provveditore Marco Bussetti

Legnano (Milano), 29 agosto 2020 - C’è stato anche un incontro col comandante della Polizia locale, Daniele Ruggeri, per valutare l’ipotesi di chiudere al traffico via Diaz in coincidenza con l’entrata e l’uscita dei ragazzi. Un’ipotesi scartata perché ritenuta di difficile attuazione. «A quel punto, avendo la possibilità di farlo, d’accordo col vicino istituto Dell’Acqua, utilizzeremo in chiave antiassembramento via Bernocchi: la strada sarà usata dagli studenti e non sarà possibile parcheggiare». Non pensava di doversi occupare anche di questioni viabilistiche, Annalisa Wagner, preside del Bernocchi. Ma nell’anno del Covid e a due settimane dall’inizio dell’anno scolastico vale tutto.

Soprattutto quando si ha a che fare con un colosso che racchiude indirizzi professionali, liceo e istituto tecnico. Cinque plessi distribuiti in tre punti della città, 78 classi più due serali e 1.610 studenti che arrivano da tutto il circondario. «In questo momento quel che ci preoccupa di più è il problema dei trasporti e lo scaglionamento dell’ingresso dei ragazzi», ammettono Wagner e la collega Francesca Toscano, alle prese in questi giorni con la difficilissima quadratura del cerchio. 

«Per prima cosa abbiamo allora predisposto due fasce d’ingresso differenziate, e quindi due fasce orarie di lezione, per l’istituto tecnico e per il liceo: una tranche di studenti resterà in aula dalle 8 alle 13, un’altra dalle 9 alle 14. A esclusione del professionale, i cui studenti seguiranno l’orario 8-14. Le ore “in presenza“ (a scuola, ndr) saranno però ridotte a 25 per liceo e indirizzo tecnico: per le restanti sette sfrutteremo la modalità della didattica a distanza, come si era fatto nei mesi del lockdown. Le ore di lezione in remoto saranno invece soltanto due per il professionale, questo perché per sua stessa natura qui è necessario usare dei macchinari. Ci viene però in aiuto il fatto che le 12 classi sono dislocate alle scuole Medea (in via Melzi, ndr) e in via Cuttica». «Le indicazioni del ministero sono di garantire almeno venti ore di lezione settimanali a scuola: noi siamo comunque arrivati ad assicurarne un minimo di 25», sottolinea Wagner. La direzione ha inoltre chiesto agli insegnanti della prima fascia oraria di anticipare la loro presenza in classe di 15, 20 minuti prima rispetto all’inizio ufficiale delle lezioni alle otto del mattino, in modo che l’arrivo degli studenti possa essere per così dire “diluito“ in un arco di tempo più lungo. Insomma, per impedire l’arrivo in massa dei ragazzi. 

Sul fronte della distribuzione delle aule, per garantire il fatidico distanziamento, il Bernocchi può contare sulle ragguardevoli dimensioni degli edifici a disposizione. Croce e delizia dell’istituto. «Abbiamo recuperato quattro aule dall’ala della torneria che è stata oggetto di una risistemazione; in aggiunta a tre spazi piuttosto grandi e finora inutilizzati nei seminterrati del vecchio Bernocchi». Dimensioni che vengono in aiuto, certo, ma che diventano un ostacolo quando si parla di sorveglianza nei corridoi e di pulizie e sanificazioni. E anche qui, al Bernocchi, il problema è il non avere un numero sufficiente di bidelli. Sono appena 21. Stessa preoccupazione per le cattedre: «Abbiamo complessivamente 210 insegnanti, ma la metà sono precari, e quindi cento sono ancora in attesa di nomina». Annalisa Wagner e Francesca Toscano contano perciò sul senso di responsabilità degli studenti e soprattutto delle famiglie. «Dal rispetto delle regole alla misurazione della febbre a casa: abbiamo davvero bisogno che i genitori e i loro figli ci diano una mano affinché tutto vada per il meglio».