Bardelli Ceramiche, cinquanta posti di lavoro a rischio

Nuova crisi a Vittuone: dopo Abb tocca all’azienda del gruppo Altaeco

Lavoratori dell'Abb in sciopero

Lavoratori dell'Abb in sciopero

Vittuone (Milano), 30 maggio 2019 - Ancora una cinquantina di lavoratori dichiarati in esubero nel Magentino. Dopo i casi Abb e Tessiture di Nosate (che hanno portato alla perdita di oltre 200 posti di lavoro in questo territorio), agli onori di una cronaca che non si vorrebbe mai leggere salgono ora i lavoratori della Ceramiche Bardelli di Vittuone. Il gruppo Altaeco, di cui fa parte la Bardelli, ha infatti intenzione di chiudere l’unità produttiva di Vittuone, dove verrebbero lasciati al momento solo gli uffici e la logistica col magazzino. Gli esuberi indicati dalla società sarebbero 49. Solo per 14 degli attuali dipendenti è stata ipotizzata l’opportunità di un ricollocamento in un altro stabilimento del gruppo a Cerione nel Biellese, mentre tre rimarrebbero a lavorare nel sito di via Pascoli. Per tutti gli altri lavoratori in esubero ci sarebbe solo il ricorso alla mobilità, ovvero l’anticamera del licenziamento.

La ceramiche Bardelli è stata fondata negli anni ’60. Attualmente l’azienda, grazie alla collaborazione dei più noti stilisti nel settore dell’arredamento, è leader a livello mondiale nel settore delle piastrelle in ceramica smaltata e mosaico ceramico per applicazioni residenziali ed extra residenziale. La Ceramiche Bardelli è uno dei tre brand di proprietà del gruppo Altaeco: gli altri sono la Ceramiche Vogue e Appiani. È da qualche anno che alla Bardelli, per far fronte al calo delle commesse, sono stati adottati degli ammortizzatori sociali. Ora pare che questo non basti più. Nei giorni scorsi l’azienda ha incontrato la organizzazioni sindacali senza dare risposte precise alla richieste di un accordo che indichi le disponibilità alla ricollocazione e i criteri di individuazione dei lavoratori. I sindacati chiedevano garanzie anche per sostenere parte delle spese derivanti dal trasferimento dei lavoratori nello stabilimento biellese.

Al pari si è chiesto anche un adeguato sostegno al reddito per quei lavoratori che non potranno essere ricollocati. A fronte della chiusura della proprietà, che ha rigettato le richieste del sindacato, i lavoratori hanno deciso di scioperare domani, per l’intera giornata, presidiando l’ingresso dell’azienda. "Uno sciopero – si legge nel comunicato reso noto dalle organizzazioni sindacali di categoria – deciso affinchè la proprietà riveda le proprie posizioni e si trovino soluzioni adeguate per i lavoratori".