Albairate, fratellini morti investiti dal treno in vacanza: "Era una bella famiglia"

I vicini di casa sconvolti dall'incidente di Brancaleone che ha spezzato le vite dei piccoli Giulia e Lorenzo

Il luogo dell'incidente a Brancaleone

Il luogo dell'incidente a Brancaleone

Albairate (Milano), 10 agosto 2018 - La notizia della morte dei fratellini Giulia «Gilla» e Lorenzo, travolti da un treno in Calabria, è cominciata a circolare in paese nelle prime ore del pomeriggio di ieri, rilanciata da una pagina locale di Facebook. Una notizia che non ha subito fatto presa su molti albairatesi, perché la famiglia di Giulia e Lorenzo è conosciuta solo da chi abita nel complesso residenziale della cascina Faustina. Ma anche in cascina ieri pomeriggio in pochi avevano avuto sentore della tragedia. Simona Dall’Acqua, il compagno Antonio Parpiglia e i tre figli che la donna aveva avuto col primo marito si sono trasferiti da Milano ad Albairate nel mese di aprile e solo a giugno è stata concessa loro la residenza.

La cascina Faustina dista quasi un chilometro dal centro del paese ed è quasi invisibile ai più. L’antica residenza agricola è difatti «nascosta» dai capannoni industriali collocati lungo la provinciale Castelletto-Baggio. La casetta occupata dai tre fratelli Pipolo è su due piani con una mansarda. Lorenzo in questi mesi ha frequentato la scuola media di Cisliano. Giulia, affetta da una forma di autismo, avrebbe iniziato la scuola a settembre. «In questi giorni non guardo molto la televisione e di questo incidente non sapevo nulla. Davvero sono morti in questo modo? Che tragedia» è il commento di una donna, vicina di casa di Simona, dopo aver saputo dai cronisti la notizia della morte dei due bambini. «In questi mesi sono stata la sola con la quale ha legato. Era davvero una bella famiglia, tre bei bambini. Speriamo che Simona possa uscire dal coma e tornare a casa, ma non potrà mai essere più come prima». «E Benedetta? Chissà che trauma ha vissuto appena ha saputo la notizia…».

In quelle poche settimane in cui Giulia ha vissuto alla Faustina la piccola è stata notata da molti, soprattutto da chi ha bambini della sua stessa età. Girava da una casa all’altra, senza remore, con tanta voglia di giocare e divertirsi. «Aveva sempre il sorriso sulle labbra». Erano partiti per Brancaleone, il paese d’origine del compagno della madre, dopo che l’uomo aveva finito con gli esami di maturità. E non era la prima volta in cui andavano al mare attraversando i binari della linea ferroviaria Jonica (che in quel tratto di costa corre parallela alla spiaggia). Mercoledì è successo l’imponderabile: la piccola che è scappata dalla custodia della mamma, il fratello che l’ha seguita (Benedetta invece non era andata con loro), la mamma a sua volta di corsa sulla massicciata e quel treno che arrivava alla massima velocità. Una questione di attimi: l’impatto e due giovani vite spezzate. E una terza, quella della madre, appesa a un filo.