Legnano, aree dismesse: dal Comune priorità a Manifattura e Tosi

Il sindaco Lorenzo Radice: la ex caserma di viale Cadorna, a meno di sorprese, non sarà recuperata subito

Il sindaco di Legnano Lorenzo Radice

Il sindaco di Legnano Lorenzo Radice

Legnano (Milano), 25 gennaio 2021 - Ex Manifattura, finalizzazione del recupero della ex Bernocchi e il lavoro sulle aree ex Tosi: accantonate, invece, almeno per il momento le questioni collegate al futuro della ex caserma di viale Cadorna ma anche le ex Fonderie Tosi di via Rossini. Quando si parla di aree dismesse e di annose situazioni che potrebbero trovare una svolta durante l’attuale amministrazione, sono queste le scelte della giunta guidata dal sindaco Lorenzo Radice, le realtà per le quali ha dunque deciso di “spingere” sull’acceleratore e alle quali fanno da contraltare quelle che, al contrario, non faranno alcun passo avanti nei prossimi cinque anni a meno di “jolly” pescati a sorpresa dal mazzo. Sulla ex Manifattura i 41mila metri quadrati in pieno centro cittadino vanno all’asta tra pochi giorni a un prezzo ormai inferiore ai 4 milioni di euro.

Sindaco Radice, è davvero il momento della svolta? L’asta di questa settimana potrebbe portare un nuovo proprietario con cui discutere? “Pur essendo il Comune ancora uno spettatore in questa vicenda, io credo che ora ci siano davvero tutte le condizioni perché questo avvenga. Al prezzo, che ormai credo possa essere appetibile per un potenziale imprenditore illuminato, si è aggiunto il passaggio fondamentale della definizione dei vincoli della Soprintendenza, che non sono più un’incognita. Noi ribadiamo l’ottimismo che avevamo espresso anche in campagna elettorale e la nostra volontà di arrivare al recupero dell’area. È un ambito di trasformazione e quindi bisogna fare attenzione a lanciare messaggi del tipo “Acquistiamo noi”: chi la comprerà deve avere la volontà di ripartire così che si possa ragionare così come abbiamo spiegato in campagna elettorale per tradurre in pratica quelle idee". Qualche nuovo interlocutore si è presentato in Comune per chiedere informazioni? “No, ma non può venire nessuno in questo momento e non ritengo neppure noi dobbiamo assumere il ruolo di interlocutore di un potenziale interessato all’area: c’è un proprietario e c’è procedimento in corso per la liquidazione e ad altri ci si deve rivolgere”. Non sarebbe comunque fuori luogo per un privato indagare preventivamente sulle intenzioni di un’Amministrazione che comunque sarà poi il soggetto con cui discutere, anzi sarebbe forse normale… ”Dal nostro punto di vista è meglio attendere il passaggio della vendita: noi facciamo gli spettatori anche perché è tutto sommato chiaro già oggi cosa voglia fare l’Amministrazione. Se si tratta però di capire se siamo o meno ottimisti che qualcosa si possa sbloccare, la risposta è certamente positiva ma ne sapremo molto di più tra un paio di mesi”. Ex Manifattura e Tosi vanno intese come parti di territorio da mettere in diretta relazione con ‘area della ex Manifattura? “Tendiamo a interpretare questo passaggio come un unicum con il futuro della ex Franco Tosi: il collegamento con quelle aree è praticamente immediato proprio considerando la collocazione sul territorio. Non è possibile immaginare il futuro della città senza tenere in considerazione cosa sarà della ex Tosi. Per questo vorremmo ragionare sulla possibilità di guardare a una progettazione più ampia per tutto il comparto: anche in area Tosi ci sono funzioni che si possono correlare con ciò che sarà della ex Manifattura e dunque non possiamo immaginarli come due blocchi sperati, anche se la realizzazione potrebbe richiedere anni… due comparti così vicino l’uno all’altro potrebbero muoversi insieme. Un aspetto banale: anche dove collocare i parcheggi, con l’impatto sulla mobilitò del centro cittadino, ha bisogno di una visione d’insieme”. Si può dunque pensare che, al di là del quadro generale, si possa cominciare a lavorare su “pezzi” della ex Tosi? Penso in particolare all’area ora compresa in un altro procedimento, e quindi le palazzine uffici ex Trifone che si affacciano su piazza Monumento, e al progetto che è già stato di due giunte di prolungare via Lega per poi creare una nuova piazza della stazione che sia momento di scambio per la mobilità ferro-gomma? “Abbiamo ribadito agli uffici che l’indirizzo dell’amministrazione è proprio questo: c’è la parte dell’enorme contesto dove nella ex Tosi resteranno anche realtà produttive e poi ci sono “sezioni” di interesse immediato. Non diciamo nulla di nuovo sottolineando che nel breve termine il nostro obiettivo è quello di dare soluzioni a questo primo problema e dunque all’area della stazione per completare ciò che è già previsto nel Pgt. Quindi il prolungamento di via Lega e poi una piazza della stazione ampliata per poter eventualmente spostare lì l’attuale capolinea degli autobus cittadini collocato in largo Tosi”.