Arluno, schiaffo all’arbitro: 5 anni di squalifica

Follia del portiere dell’Atletico Arluno nella gara di serie D di calcio a 5 contro il Futsei Milano

Una gara di calcio a 5

Una gara di calcio a 5

Arluno (Milano), 17 novembre 2018 - Un nuovo episodio di violenza scuote il mondo sportivo. A farne le spese è ancora un arbitro, colpito con uno schiaffo da un giocatore di calcio a 5. Il fatto è avvenuto nella gara tra Atletico Arluno e Futsei Milano nel girone A di serie D. Una partita che sembrava volgere al termine senza problemi, quando al 31’ del secondo tempo il portiere dei padroni di casa, Pietro Sasso, «chiedeva di porre termine anticipatamente alla gara; avutane risposta negativa, in quanto mancava ancora un minuto di recupero, protestava venendo ammonito. Invitato a tornare in porta dai suoi stessi compagni indietreggiava allontanandosi ma poi, facendosi largo tra i presenti, tornava verso il direttore di gara e lo colpiva all’altezza dell’orecchio sinistro con un violento schiaffo a mano aperta da distanza ravvicinata». Arbitro sotto shock e partita sospesa; trasportato in ambulanza al Pronto soccorso di Busto Arsizio per la lesione riportata, il giovane fischietto è stato poi dimesso con una prognosi di 20 giorni.

Fatti incresciosi, sempre più frequenti nel mondo dilettantistico e amatoriale, che il giudice sportivo ha condannato con una sentenza esemplare. Il portiere trentaquattrenne dell’Atletico Arluno è stato infatti squalificato per cinque anni, fino a novembre 2023. Per lui è stata inoltre disposta la preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc. Per la società invece, oltre alla sconfitta a tavolino della partita, una multa di 500 euro (sanzione limitata per la positiva presa di posizione della società) per responsabilità oggettiva e l’obbligo di organizzare una riunione con i propri tesserati in cui illustrare il Codice di comportamento sportivo del Coni, nonché l’articolo uno bis del Codice di giustizia sportiva della Figc. Immediata la presa di posizione del club biancoverde, con tanto di lettera di scuse al direttore di gara, all’Aia, agli avversari e al Comitato regionale lombardo.

 «Non ho idea di cosa possa essere scattato nella testa del nostro tesserato - afferma il presidente Lorenzo Solbiati -. Anche un’eventuale provocazione avvenuta in precedenza da parte di un avversario non giustifica tale comportamento e come Atletico Arluno abbiamo provveduto a dissociarci all’istante dal suo inqualificabile gesto. In dieci anni di attività non ci era mai capitato un fatto simile, che non rientra nello spirito dell’associazione. Al primo consiglio provvederemo con l’espulsione immediata del socio per mancato rispetto dei principi alla base della nostra realtà». «Stiamo pensando - prosegue - anche di invitare un arbitro federale in qualità di docente, affinché spieghi in modo risoluto quali siano le regole da rispettare durante un evento sportivo».

Più di dieci anni di storia per l’Atletico Arluno, associazione sportiva dilettantistica nata nel 2007 . Un club che conta circa 200 atleti, numero in costante aumento nelle ultime stagioni, e in cui a breve potrebbero aggiungersi ciclismo e basket femminile. «Non ci faremo abbattere da quanto successo - sottolinea Solbiati -. Un fatto del genere non può e non deve minare l’immagine di un club impegnato da tempo sul territorio e che ha ancora intenzione di crescere».