Turbigo: morti per amianto alla centrale, chieste due condanne in appello

I due ex manager erano stati assolti in primo grado. Al centro del processo la morte di otto ex dipendenti

La centrale di Turbigo

La centrale di Turbigo

Milano, 29 novembre 2016 - Morti alla centrale termoelettrica Enel di Turbigo: il sostituto pg di Milano Gemma Gualdi ha chiesto nel processo d'appello la condanna di due ex manager che furono assolti in primo grado assieme ad altri due ex dirigenti, accusati di omicidio colposo perché secondo l'accusa si sarebbero resi responsabili della morte per mesotelioma pleurico (un tumore killer che si sviluppa respirando fibre di amianto) di otto ex dipendenti, non informandoli o proteggendoli dai rischi che correvano stando a contatto con l’amianto.

Per gli ex manager Paolo Beduschi e Alberto Negroni il pm di Milano Maurizio Ascione aveva chiesto in primo grado una pena rispettivamente di 4 anni per il primo e 5 anni e sei mesi per il secondo, impugnando poi la sentenza di assoluzione solo per quanto riguarda le loro posizioni. Nel processo d'appello il sostituto pg ha chiesto "le medesime condanne" formulate dal pm Ascione al termine della sua requisitoria. Le parti civili Associazione italiana esposti amianto e Medicina democratica, assistite dall'avvocato Laura Mara, avevano impugnato la sentenza anche nei confronti di Valeriano Mozzon e Paolo Chizzolini, i due imputati assolti in primo grado. La sentenza d’appello potrebbe arrivare il prossimo 19 dicembre.