Allagamenti, la Regione nega i rimborsi

Respinta la richiesta dello "stato di calamità" per le zone della città alluvionate lo scorso autunno: niente indennizzi per 138mila euro

Allagamenti

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Legnano (Milano) - Niente da fare : secondo Regione Lombardia i danni provocati dagli allagamenti che lo scorso 19 settembre hanno coinciso con precipitazioni decisamente fuori dall’ordinario non rientrano nella casistica che prevede un risarcimento danni. Per i cittadini che, invitati dal Comune di Legnano, avevano compilato una scheda quantificando i danni subiti, a distanza di quattro mesi è dunque arrivata anche la beffa e proprio in questi giorni stanno ricevendo la lettera di palazzo Malinverni che informa della decisione. Per capire cosa sia successo in quell’occasione bisogna tornare alla mattina del 19 settembre, giornata in cui la città si preparava a ospitare il Palio cittadino, nel 2021 spostato a ridosso dell’autunno a causa della pandemia scatenata dal Covid.

Un vero e proprio nubifragio, in parte previsto dal centro meteorologico, si era abbattuto sulla città poco prima di mezzogiorno e a pagare le conseguenze di precipitazioni straordinarie era stata ancora una volta la zona centrale tra via Ratti e corso Magenta, un’area della città già al centro di episodi simili in passato. Qui il sistema di fognature era andato letteralmente in tilt, così che i tombini erano stati scoperchiati allagando completamente la sede stradale, gli esercizi commerciali e gli scantinati. Dall’altra parte della città, nella zona del ponte sul fiume all’altezza di viale Toselli, anche l’Olona era uscita dall’alveo costringendo a interrompere momentaneamente la circolazione. Per qualche ora, poi, anche lo svolgimento del Palio cittadino era stato messo in discussione.

Pochi giorni dopo l’evento era stata dunque inviata a Regione Lombardia la scheda in cui si segnalava la stima dei danni subiti a seguito degli allagamenti. La cifra complessiva stimata e comunicata agli uffici era di 138 mila euro: oltre 69mila euro i danni segnalati dai privati (21 cittadini, compresi due amministratori di condominio che avevano preparato una richiesta per più abitazioni) e quasi 49mila euro i danni alle attività produttive o commerciali della città (otto soggetti in tutto). In lista c’erano, infine, anche 20mila euro di danni alle infrastrutture per lo smaltimento dei rifiuti che i privati hanno conferito nei cassoni predisposti in corso Magenta e di cui il Comune si era fatto carico, oltre all’acquisto di scaffalature per la messa in sicurezza degli archivi interrati nella sede comunale di via Gilardelli, a pochi passi da corso Magenta. Un conteggio che oggi, a fronte della risposta ricevuta da Regione Lombardia che giudica "l’evento come non suscettibile di richiesta per risarcimento danni", ha un sapore ancor più amaro.

Lo scorso autunno Antonietta Rebolini, titolare dell’omonima agenzia di pompe funebri in via Ratti, e “pasionaria“ che da anni si batte per la sistemazione della rete fognaria, aveva commentato duramente l’ennesima esondazione in corso Magenta: "Queste ripetute e costanti esondazioni sono un vero attentato alla salute dei cittadini coinvolti alle prese con acque putride, maleodoranti e sottoposti a continui stress. Alla fine non è cambiato nulla: il nubifragio di domenica (il 19 settembre 2021, ndr) che si è abbattuto sulla strada del centro ha procurato gli stessi disagi e danni della bomba d’acqua della primavera di tre anni fa".