Milano, ragazza pugliese offesa su Whatsapp: "Sei meridionale, non ti affitto casa mia"

La padrona di casa: "Sì, sono razzista". Denuncia sui social

Deborah, la ragazza di 28 anni a cui è stato negato l’affitto

Deborah, la ragazza di 28 anni a cui è stato negato l’affitto

Milano, 14 settembre 2019 - «Per me i meridionali sono meridionali anche nel 4000, non solo nel Duemila. Questa è la ragione per cui ho frenato un pochettino. I meridionali, i neri e i rom sono tutti uguali. Io sono proprio una razzista al 100 per cento». Uno scherzo? No, affermazioni reali quelle che Patrizia, una donna di Malvaglio, frazione del piccolo paese di Robecchetto con Induno nel cuore dell’Altomilanese, ha rivolto a Deborah Prencipe, ventottenne milanese. Cosa c’entra una ragazza di Milano con i «meridionali»? Deborah è nata a Foggia e vive a Milano da circa vent’anni. «Quello che conta è quello che c’è scritto sulla carta d’identità», ha attaccato Patrizia, che le ha urlato in diverse note vocali tutto il proprio odio. E le proprie convinzioni politiche: «Io sono di Salvini, Matteo è il mio capitano. La Lega discrimina tutti».   Ma oltre le offese razziste c’è dell’altro. Patrizia, infatti, ha motivato proprio con le origini di Deborah la mancata conclusione dell’accordo per l’affitto di un appartamento nella frazione Malvaglio. «La mia compagna e io ci siamo messe in contatto con Ylenia, figlia della signora Patrizia. Io sono nata a Cuggiono e abito a Robecchetto con Induno da tempo e lei voleva venire a vivere vicino a me – racconta Laura –. Ha visto quell’appartamento a luglio ed è rimasta subito colpita tanto da aver deciso di non vederne altri. Inoltre con la ragazza e sua madre si era subito instaurato un bel rapporto». Bel rapporto che era continuato durante tutta l’estate. «Deborah e Ylenia si sono scritte diverse volte tanto via mail quanto via telefono per definire i vari punti dell’accordo – spiega la ragazza –. Ylenia aveva persino inviato alla mia compagna una bozza di contratto, che lei aveva stampato in attesa di firmarlo ufficialmente il primo ottobre ovvero nel giorno stabilito per la conclusione della trattativa».   Trattativa che è poi slittata e alla fine saltata. «Pochi giorni fa alla mia compagna è arrivato un messaggio di Ylenia, che diceva che aveva fatto un’analisi costi-benefici e che non le sarebbe più convenuto affittare la casa, ma venderla. E che Deborah poteva comunque decidere di avanzare una proposta di acquisto», aggiunge. Acquisto quindi. Non era una chiusura totale, ma una variazione di possibilità. «Lei ha risposto che ci era rimasta male, perché avrebbe voluto conoscere queste condizioni sin da subito e che comunque non era interessata all’acquisto della casa», prosegue Laura. Questione conclusa, seppur amaramente? No, visto che a quel punto è entrata in gioco Patrizia. La madre della ragazza che avrebbe dovuto affittare la casa a Deborah ha iniziato a inviarle una serie di messaggi vocali, che poi sono stati pubblicati su Facebook dalla ragazza che si è detta pronta a portare il caso in tribunale, passando da un «Al nord compriamo le case, siamo abituati a rimboccarci le maniche», sino agli sproloqui inneggianti al Capitano. «Spero che Matteo Salvini prenda le distanze da queste affermazioni – aggiunge Laura –. La Lega non è tutta così». Nel frattempo, la ragazza ha incassato la solidarietà di Mara Carfagna: «È stupefacente che nell’Italia del 2019 si coltivino ancora sentimenti di razzismo verso i meridionali».