Abbiategrasso beffata da Lealtà e azione: danni alla struttura comunale

Il municipio chiede il risarcimento

L’evento

L’evento

Abbiategrasso (Milano), 14 luglio 2018 - Il Comune non sapeva che la festa in fiera fosse una manifestazione di Lealtà e Azione e non darà più all’associazione il permesso di usare spazi pubblici. È quanto emerge dalle carte degli uffici comunali che hanno dato il via libera alla manifestazione dell’ultradestra tenuta lo scorso fine settimana. A svelarlo il consigliere di minoranza del Partito Democratico, Francesco Biglieri. Si torna così a parlare dell’evento che ha messo Abbiategrasso e il sindaco Cesare Nai nell’occhio del ciclone solo qualche giorno fa, arrivando a scomodare la senatrice a vita Liliana Segre, oltre a decine tra associazioni e partiti politici. Ma andiamo con ordine. Lo scorso 20 marzo arriva agli uffici comunali la richiesta per gli spazi di via Ticino. L’evento si chiama CooXazione e prevede stand di arti marziali, sport in genere, diritti degli animali e attività culturali. La richiesta arriva da un cittadino di Rosate e nel documento non compare il nome di Lealtà e Azione. Inoltre l’istanza prevede l’utilizzo dell’ex cava, gli spazi esterni e il porticato. Non l’auditorium, che all’atto pratico risulterà invece utilizzato. Verificato il fatto che tutto sia in ordine, il 9 aprile il Comune dà l’ok per la manifestazione. Scoppia il polverone sui giornali, anche perché alla festa partecipano due assessori regionali, deputati e un senatore.

Dopo averlo appreso, il 2 luglio gli uffici comunali si muovono per capire cosa effettivamente preveda il programma della manifestazione e viene fuori che si tratta della Festa del sole di Lealtà e Azione. CooXazione è sparita nel nulla. Il 6 luglio, cioè ancora prima della Festa del sole, il Comune riprende in mano il procedimento e avvisa l’associazione che in futuro non verranno più dati i permessi a Lealtà e Azione per svolgere eventi in spazi pubblici di Abbiategrasso.

Nel contempo viene pagato quanto previsto; una somma che ammonta a 1.140 euro suddivisi in 600 euro di deposito cauzionale, 480 euro di canone e 60 euro di utenze. Terminata la festa, però, il sopralluogo degli addetti comunali ha evidenziato come sia stato utilizzato anche l’auditorium, "non richiesto e non adibito all’uso pubblico in quel momento – spiega Biglieri -. Sorge spontanea la domanda: come hanno potuto entrare in un luogo che teoricamente avrebbe dovuto essere chiuso?". Non solo: "Il Comune ha rilevato ingenti danni, tanto che ha tenuto per sé tutta la caparra e chiesto ulteriori pagamenti al cittadino rosatese". "Sono tutti passaggi poco chiari, sia nella procedura della richiesta, sia nelle dichiarazioni del sindaco, che ha tollerato l’iniziativa in virtù dei suoi principi liberali. Noi invece pensiamo che chi è stato ospitato all’interno della festa di Libertà e Azione non si ispiri ai principi democratici del nostro Stato".