Abbiategrasso, sciopero allo stabilimento Bormioli

La chiusura del forno programmata dall'azienda genera preoccupazione fra i dipendenti, che temono di subire ripercussioni sul loro stipendio. Preoccupazione che si somma ad altre rivendicazioni

Il sit in davanti allo stabilimento

Il sit in davanti allo stabilimento

Abbiategrasso (Milano), 11 novembre 2021. Ieri mattina all'alba i lavoratori e le lavoratrici della Luigi Bormioli Spa hanno incrociato la braccia per rivendicare l'aumento dei salari (almeno pareggiando quelli riconosciuti ai lavoratori dell'altra fabbrica del gruppo, a Parma), il riconoscimento della rappresentanza sindacale, la sicurezza sul posto di lavoro, la discussione collettiva della contrattazione aziendale e il rifacimento del forno. Non è la prima volta che i lavoratori della Bormioli scendono in sciopero. Già c'era stata una agitazione il 15 ottobre scorso, con manifestazione davanti alla sede aziendale, a seguito della quale i sindacalisti della Allca Cub avevano chiesto un incontro all'azienda. A fronte delle mancate risposte aziendali ieri c'è stata la nuova mobilitazione. L'azienda da tempo non interloquisce con l'Allca Cub, nonostante sia il sindacato più rappresentativo all'interno dello stabilimento di Castelletto Mendosio.

«Nessuna delle rivendicazioni presentate dai lavoratori è stata accolta dall'azienda che nei fatti ha dimostrato di non essere disponibile a riconoscere economicamente gli sforzi fatti dai lavoratori, impegnati 24 ore al giorno all'interno dello stabilimento - dicono al sindacato - Questo nonostante l'azienda chiuda ogni anno con degli utili considerevoli. Per contro i vertici aziendali ci hanno esplicitamente riferito che intendono convogliare le loro risorse esclusivamente sulle macchine e sulla tecnologia«. Un'altra questione riguarda il forno. «Siamo preoccupati a riguardo. La prossima chiusura del forno per un periodo di due mesi non è stata concordata con i lavoratori. Ad oggi non conosciamo nè la data della chiusura dello stesso nè la nostra sorte retributiva per il periodo in cui ci sarà un conseguente fermo dell'attività«. L'agitazione di ieri si è protratta per l'intera giornata e non è escluso che, se non ci saranno sbocchi alla trattativa, nelle prossime settimane ci saranno altre manifestazioni. Giovanni Chiodini