Abb di Vittuone, fumata grigia in Regione: il destino dei 108 lavoratori resta in bilico

Mirko Rota: "L’azienda ha illustrato il piano industriale entrando nel concreto, aspettiamo i numeri sui dipendenti"

I lavoratori della Abb di Vittuone

I lavoratori della Abb di Vittuone

Vittuone (Milano), 4 aprile 2019 - Piccoli passi avanti. Ma per concludere la trattativa sul destino dei 108 lavoratori in esubero alla Abb di Vittuone ci vuole ancora del tempo. Non sono bastate le quattro ore di trattativa, ieri pomeriggio, in Regione. Le parti – l’azienda, le organizzazioni sindacali, i rappresentanti del Ministero e della Regione – si sono aggiornati al prossimo 7 maggio. "Oggi – dice Mirko Rota, segretario regionale della Fiom Cgil – l’azienda ha illustrato il piano industriale, entrando nel concreto della questione. Noi vorremmo conoscere quanti sono esattamente le persone che lavorano negli stabilimenti Abb in Regione Lombardia per capire quanti posti si potrebbero occupare con i lavoratori in esubero allo stabilimento di Vittuone".

Quindi, una volta accertato che Abb non tornerà sui suoi passi nonostante le pressioni che il mondo sindacale e politico hanno avviato per salvare i posti di lavoro a Vittuone, sul tavolo c’è la questione dei ricollocamenti. Individuare, cioè, i posti di lavoro che si potrebbero liberare in Abb con il ricorso anche a quota 100 per i pensionamenti e sostituire questi lavoratori prioritariamente con quelli che verranno lasciati a casa con la chiusura del reparto dei motori e generatori dello stabilimento di Vittuone. Che non sarà affatto una soluzione ottimale, visto che per trasferirsi in altre località i lavoratori interessati subiranno una sorta di "taglio" della retribuzione, dovendo far fronte a spese di trasporto anche ingenti, e a disagi (soprattutto per i lavoratori turnisti).

Si è discusso anche della questione relativa al sindacalista Antonio Del Duca che, quando ha comunicato la volontà a rientrare in azienda a conclusione del periodo di distacco sindale, si è visto chiudere la porta in faccia da parte di Abb (e per tutta risposta in ogni stabilimento del gruppo c’è stata una mobilitazione con due ore di sciopero dei lavoratori), con la motivazione che il suo posto di lavoro, nel corso degli anni, era stato soppresso. Nell'incontro di ieri la direzione aziendale si è dimostrata meno intransigente ed ha manifestato l’intenzione di discutere col lavoratore per trovare una soluzione meno traumatica rispetto al licenziamento.