Legnano, 8 marzo 2014 - Il Parco del Castello? Non può essere attraversato in bicicletta, neppur quando orario e condizioni generali non sembrerebbero mettere “in pericolo” gli eventuali frequentatori che invece si muovono a piedi all’interno dell’area verde. Almeno questo sembrerebbe suggerire la segnalazione di un cittadino legnanese che, non più di un paio di giorni fa, si è visto bloccare l’ingresso niente meno che dai carabinieri, appostati nei pressi dell’area verde.

«Non appena sono arrivato all’ingresso principale del parco i militari mi hanno fermato — spiega l’autore della segnalazione — e mi hanno detto che non avrei potuto attraversare l’area in bicicletta, cosa che nelle giornate di sole faccio abitualmente perché uso il mezzo per andare in ufficio e per poi tornare a casa. A fronte della mia richiesta di spiegazioni mi è stato replicato che l’ingresso al parco è inibito ai ciclisti perché la presenza potrebbe causare problemi a chi passeggia nell’area. Può anche darsi che questo sia vero, ma mi chiedo due cose: la prima è che, se questa direttiva è oggetto di un regolamento preciso, la stessa non dovrebbe essere comunicata attraverso una adeguata segnaletica ai vari ingressi dell’area? La seconda domanda che mi faccio, invece, non ha a che fare con il regolamento: sono pronto a rispettare le regole, ma è davvero necessario, soprattutto se si considera la spinta che si vuole dare alla mobilità dolce, limitare l’ingresso al Parco Castello? Non sono così convinto che pedoni e ciclisti non possano convivere all’interno dell’area in maniera serena».

Effettivamente esiste un regolamento del Parco del Castello, seppur datato, che dovrebbe normare anche le attività all’interno del Parco. Il documento, che risale al 1987, non fa però alcun accenno all’elemento specifico. Questo significa che dal punto di vista normativo fa testo il regolamento di polizia locale che, all’articolo 40, in riferimento alle aree verdi della città recita: «Nelle aree a verde e nei giardini pubblici è vietato condurre velocipedi e circolare con tavole, pattini o altri acceleratori di andatura, al di fuori delle aree agli stessi riservate, in modo da creare pericolo o molestie agli altri frequentatori».

Quindi il divieto esiste — sempre che non si definiscano anche i sentieri interni al parco come “aree riservate” alla circolazione con biciclette — e tra le altre cose non è neppure previsto che questi elementi del regolamento vengano evidenziati tramite segnaletica. Dunque, nulla da dire sul fatto che i carabinieri abbiano fatto rispettare, seppur in modo particolarmente zelante, le norme: resta da discutere se in una città che punta a far camminare e pedalare di più i suoi cittadini sia il caso di inibire l’attraversamento del parco in bici, ovviamente rispettando chi passeggia.

di Paolo Girotti
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