Magenta, 25 novembre 2010- Sarà  il clima politico nazionale più che riscaldato di questi tempi; sta di fatto che l’ultimo Consiglio comunale è stato tra i più tesi e polemici degli ultimi tempi. E, aggravante ancor maggiore, non tanto su questioni strettamente legate alla vita cittadina, bensì su di una mozione presentata dal capogruppo Francesco Bigogno sulla vicenda del sole delle Alpi nella scuola di Adro. «Il simbolo nella scuola è stato una strumentalizzazione – ha detto Bigogno nella mozione – contro la quale chiedo a questo Consiglio di prendere posizione, perché un episodio come quello successo nella scuola di Adro potrebbe capitare anche a Magenta». Il sindaco Luca Del Gobbo ha immediatamente preso posizione contro la richiesta di Bigogno, sostenendo non si trattasse di un argomento legato al Consiglio comunale. Un preludio alla bagarre che si è materializzata dopo l’affondo del segretario cittadino del Pd Paolo Razzano, che ha accusato il sindaco di «muoversi con un certo imbarazzo sulla vicenda che ha fatto sì che l’ex vicesindaco di Abbiategrasso Flavio Lovati venisse cacciato a casa dalla Lega provinciale».

Clima, dunque, più che arroventato con l’intervento degli esponenti del Carroccio a surriscaldare ulteriormente gli animi. Pia Maso, Lega Nord, ha definito la mozione di Bigogno «fortemente provocatoria perché il sole delle Alpi è patrimonio di un territorio». «Mi spiace di essere stato frainteso» ha puntualizzato Bigogno, ma la polemica è continuata per due ore. A chiosa le parole del consigliere PdL Giampiero Corti: «È grave quanto successo qui stasera. Non abbiamo deliberato un bel niente per i magentini!».

La maggioranza ha bocciato la mozione di Bigogno con l’astensione del consigliere Pdl Paolo Maria Invernizzi e del presidente Santopaolo. La decisione di Invernizzi non è passata certo inosservata ed è stata alla base di reazioni dall’una e dall’altra parte della barricata. «Esprimo solidarietà a nome del Partito democratico al consigliere Invernizzi – ha commentato Razzano - minacciato politicamente da esponenti della sua stessa maggioranza» . E la polemica continua, non facendo presagire nulla di buono in vista del doppio appuntamento della prossima settimana. Sedute in agenda il 30 novembre e il 2 dicembre.