Legnano, 25 ottobre 2010- La stangata arriva per posta. Sottoforma del 31% medio di aumento per le unità residenziali e del 27% per le attività industriali, artigianali e commerciali della quota variabile della tariffa di igiene ambientale (Tia) del Comune di Legnano. Ritocco che, a conti fatti, porta sul totale della bolletta un aumento medio del 13,5 per cento. Guardando i documenti, di primo acchito il contribuente non si accorge della stangata, perché la richiesta di soldi in più viene in qualche modo “mascherata” dal fatto che, da quest’anno, il Comune non applica più l’Iva del 10 per cento sulla Tia. Così, se ci si limita a controllare il totale della bolletta, si nota solo un aumento di qualche decina di euro su base annua. Ma se si leggono con un po’ più di attenzione le voci della bolletta, ci si accorge che quello che quest’anno si è chiamati a pagare è tutta base imponibile e che non c’è più quel 10% d’Iva che le aziende recuperano in automatico e di cui le famiglie da tempo invocano il rimborso. Morale: una salassata, che tutti noi ci troveremo a pagare due volte, visto che, è lecito pensarlo, saranno molte le aziende che trasferiranno questi maggiori costi sul consumatore, sottoforma di un (si spera) leggero aumento dei prezzi. Ma piccolo ritocco di qua, leggero aumento di là, è ovvio che il già debole potere d’acquisto delle famiglie è destinato a ridursi ancora.

Grazie, quindi, agli amministratori e al comune di Legnano che, in tempo di crisi, hanno visto bene di servirci a domicilio una richiesta di pagamento aumentata del 13,5%. Ma con la possibilità, bontà loro, di pagare il balzello in quattro rate trimestrali. Certo che è un gran risultato per una città che si sta comportando bene nella raccolta differenziata del rifiuto, con tanto di coinvolgimento degli studenti, i cui disegni sono diventati economica pubblicità per la società pubblica che gestisce la raccolta. Peccato che a tanta virtuosità non corrisponda un premio, ma una tassazione decisamente più elevata. La decisione deriva da una delibera che la Giunta di Legnano ha preso il 9 marzo scorso - la numero 38, per la cronaca - di cui il Comune oggi informa i cittadini con una nota inviata al «gentile contribuente». Ma in questa nota ci si limita a dire che da quest’anno «l’avviso di pagamento viene emesso dal comune di Legnano» il quale, con la delibera di marzo, «ha recepito la natura tributaria della Tia» e deciso di «non applicare l’Iva a decorrere dal corrente anno». Messa così - potere della comunicazione - sembra una bella notizia. E per non rovinare l’impressione, nella nota al «gentile contribuente» si tace il fatto che, da quest’anno, è un bel po’ più «contribuente» di prima.

Imprenditori, artigiani e commercianti sono stati i primi ad accorgersi della stangata, ma il malumore già serpeggia anche tra le famiglie. E tutti a invocare una soluzione, che probabilmente non arriverà. Una sola cosa è certa, non si trasformi in fatto politico un fatto di gestione, perché il ricorso indiscriminato agli aumenti ai danni del contribuente non ha “colore”: basta girare in internet per scoprire che a Pontremoli è il Pdl che insorge contro la sinistra per gli aumenti di Tia.