Legnao, 24 agosto 2010 - «Federico sarà sempre il nostro capitano». È molto addolorato e commosso Gianni Simone, l’ex presidente dei lilla, ora impegnato come allenatore della squadra pulcini alla Carcor, dove il piccolo Federico praticava il suo sport preferito, il calcio. Gianni Simone da mister di una squadra giovanile, racconta di Federico come un bambino dalle grandi qualità umane e sportive, innamorato del calcio e affezionato alla sua squadra e ai suoi amici: «Era un bravissimo ragazzo, dotato anche di qualità tecniche non indifferenti per la sua età. Federico giocava nel ruolo di centrocampista: era il nostro regista, paragonabile per l’intelligenza tattica alla sua età, ad un campione come Pirlo tanto per intenderci». «Federico - continua Gianni Simone - sapeva impostare la manovra della squadra con un’ottima visione di gioco. Lo chiamavamo affettuosamente il “piccolo professionista” perché sempre serio, attento, preciso e puntuale agli allenamenti e agli incontri ufficiali della sua categoria, oltre che ben integrato e ben voluto da tutti in società».

«Il nostro capitano - sottolinea il mister della Carcor - sarà sempre con noi: esprimiamo il nostro profondo cordoglio ai genitori, siamo tutti vicini al loro immenso dolore per la perdita del bimbo. Federico lo porteremo sempre nel nostro cuore. Vedremo anche se ritirare la maglia numero 10, quella che il compianto indossava sempre orgogliosamente durante le partite ufficiale della nostra squadra, onorandola con la fascia di capitano al braccio portata sempre con grande dignità e senso di responsabilità, per il simbolo che moralmente rappresenta e i compiti affidatigli dall’allenatore». «Anzi –aggiunge Gianni Simone- per la prossima stagione del nostro campionato di calcio, faremo una fascia di capitano speciale con scritto sopra “Federico capitano”: sarà un modo per ricordarlo con tutto il nostro affetto, ogni volta che scenderemo in campo per giocare una partita, perché lui da lassù ci segua come un piccolo angelo, stando vicino ai suoi compagni di squadra che non ne dimenticheranno mai il sorriso, l’entusiasmo e l’amicizia sincera e leale nei loro confronti».

«In società - conclude Gianni Simone- poi studieremo come organizzare un memorial in suo onore, perché Federico è stato e rimarrà sempre il nostro capitano, un ruolo che non a caso si arriva a ricoprire nel gioco del calcio e questo testimonia anche del senso di maturità e di responsabilità che il piccolo Federico aveva con un ottimo comportamento sia dentro che fuori dal campo, di cui tutti si sono sempre accorti con molta stima e ammirazione per qualità non comuni”.

Un bambino talentuoso e serio Federico, che ogni mister avrebbe voluto allenare non solo per le qualità con il pallone tra i piedi, ma anche, sotto il profilo educativo importantissimo per quell’età, per la condotta che gli avevano fatto attribuire la responsabilità di rappresentare la sua squadra durante una partita, con la fascia di capitano, quella che nel gioco del calcio spetta di solito sempre a chi è chiamato a dare l’esempio, perché ritenuto una vera bandiera dei colori per cui milita. E ora la bandiera della Carcor è ammainata tristemente per questo gravissimo e inaspettato lutto per tutta la società: il campioncino Federico giocherà a pallone sui prati del Paradiso.