Milano, 3 aprile 2010 - Quella che inizialmente era stata solo un’ipotesi, si è rivelata realtà. È stata una banda di quattro rom dediti ai furti nella zona del Legnanese a massacrare a bastonate Salvatore Sarullo, 46 anni, il custode del bar «Degli Amis» di Bareggio trovato annegato lo scorso 15 giugno con la testa fracassata nel laghetto del centro di pesca sportiva. I carabinieri del Nucleo investigativo di Milano hanno per ora arrestato due dei quattro rom.

Il primo, Dan Mihalache Neacsu, 40 anni, lo hanno fermato ieri mattina vicino piazza Duomo, mentre al secondo, Marius Elvis Draghici, 28 anni, è stato notificato l’arresto direttamente in carcere, a Biella, dove è recluso da qualche mese per altri furti commessi successivamente al delitto di Bareggio. Quanto agli altri due rom, uno dei quali è quello che ha materialmente bastonato il custode, sono scappati in Romania ed è lì che ora carabinieri, polizia romena e Interpol li stanno attivamente cercando.

 

L'indagine, però, non è stata semplice. Gli investigatori hanno prima di tutto dovuto collegare tutta una serie di furti a bar, cave e aziende di Legnano, Rho, Abbiategrasso e Novarese avvenuti nello stesso periodo dell’aggressione al custode. Poi, una volta accertato che si trattava di una banda di rom romeni, hanno messo sotto osservazione tutti i campi nomadi della zona. Infine hanno circoscritto la ricerca a un accampamento abusivo di Rho, successivamente sgomberato, da dove partivano vari gruppi di nomadi per fare razzie nel Milanese. Ed è in questo campo che i carabinieri hanno identificato i quattro killer, ma per riuscirci hanno dovuto mascherarsi. Si sono finti ufficiali dell’Asl e impiegati dell’Anagrafe che andavano a raccogliere dati sui nomadi residenti nel campo e tra una intervista e l’altra hanno trovato quelli che cercavano, arrestandoli per omicidio preterintenzionale.

 

È stato accertato, infatti, che la sera del 15 giugno del 2009 i quattro nomadi erano andati al centro di pesca sportiva di Bareggio non per uccidere, ma per fare razzia nel bar, dove c’erano molti videopoker pieni di soldi. Ma si sono imbattuti in Salvatore Sarullo, il custode di origine siciliana con precedenti per violenze e molestie sulla ex moglie, il quale è uscito dal gabbiotto e urlando «aiuto» li ha affrontati. A quel punto, la reazione dei nomadi è stata violentissima. Uno dei quattro, quello ora latitante in Romania, ha raccolto un bastone da terra e ha cominciato a colpirlo alla testa, mentre gli altri tre lo riempivano di calci e pugni.

 

Stordito e sanguinante, Sarullo ha cercato allora scampo nelle acque fredde del laghetto, ma privo di forze non è più riuscito a tornare a galla ed è morto affogato. I primi a intervenire furono i gestori del laghetto, che vivono in una villetta accanto al centro sportivo. Richiamati dalle grida del custode e dall’abbaiare dei cani, sono accorsi dando l’allarme a carabinieri e vigili del fuoco, i quali hanno poi provveduto con i sommozzatori a ripescare il cadavere del custode dal laghetto.