Dalle dieci del mattino alle nove inoltrate di sera prima di essere visitati da un medico. La disavventura vissuta (e denunciata) dal sanvittorese Roberto Morlacchi e dalla sua compagna, il 16 agosto al pronto soccorso dell’ospedale di Legnano, ha spinto la direzione dell’Asst Ovest-Milanese ad avviare un’indagine per capire cosa possa avere causato il forte disagio vissuto dalla coppia (la donna 50enne soffre di un problema alle gambe e le era stato assegnato il codice verde) e da molti altri utenti quel giorno.
«Dall’esame del verbale del pronto soccorso è emerso che le procedure adottate durante la degenza della paziente risultano aderenti, sia nella diagnosi sia nelle terapie, alla situazione patologica manifestata al momento del suo arrivo – precisa la direzione –. La permanenza in Pronto Soccorso si è inoltre necessaria per garantire un adeguato monitoraggio e inquadramento diagnostico della paziente, per fronteggiare l’insorgenza di eventuali manifestazioni acute, ma anche per effettuare gli opportuni esami clinici e strumentali che hanno portato alla presa in carico della signora per i successivi approfondimenti specialistici".
Quel 16 agosto, sottolineano i vertici ospedalieri "tutto il personale sanitario del pronto soccorso è stato impegnato per assicurare la massima assistenza ai numerosi pazienti gravi giunti a Legnano in codice rosso o giallo". R.L.