Festa grande per i cinquant'anni dell'Atletica Lecco

Una serata ha celebrato l’abbinamento dell’Atletica lecchese con la Società Icam, a partire dal 1970 e fino al 1982

lberto Agostoni  con Cristina Anghileri e Alessandra Dettamanti

lberto Agostoni con Cristina Anghileri e Alessandra Dettamanti

Lecco, 29 novembnre 2019 - Grande festa nel mondo dello sport lecchese. Nella gloriosa storia dell’Atletica lecchese, nata nel 1957 e con oltre sessant’anni di attività, un periodo del tutto significativo è stato quello contrassegnato dall’abbinamento con la Società Icam, a partire dal 1970 e durato sino al 1982. Per ricordare questo evento e per consolidare una grande amicizia che non si è mai sopita tra tutti gli atleti che frequentarono il Centro sportivo del Bione in quegli anni, Giorgio Rusconi in collaborazione con Gianni Righetti, Alberto Agostoni, Gianni Dalmas, Flavio Rumi e Raffaele Straniero, ha organizzato settimana scorsa, una serata di festa. Per decretare il successo dell’evento basterebbe elencare le numerose e inaspettate presenze di atleti, oltre 50, ognuno dei quali con il proprio bagaglio di ricordi. Significative anche le presenze di Lucia Morandi, attuale presidente dell’Atletica Colombo Costruzioni e di Peppino Gelmini, per lunghi anni custode gentile e disponibile del Centro sportivo al Bione. Così come cariche di emozione e commozione si avvertivano le presenze di due storiche figure dell’Atletica lecchese: il professor Gianfausto Balatti e Alfredo (Edo) Maccacaro, scomparsi prematuramente. Molto gradita la presenza di Alessandra Dettamanti, che non vive più a Lecco da molti anni, campionessa italiana, dodici volte in Nazionale e vicinissima alla partecipazione delle Olimpiadi di Montreal 1976. Altro personaggio di rilievo Alberto Agostoni, titolare della Icam e velocista di assoluto valore con un personale di 10'4. «Alla fine degli anni ’60 erano operativi i Centri Olimpia – racconta – la realtà che si veniva a creare, mi spinse a costituire quella società tanto sognata da adolescente, capace di accasare gli atleti lecchesi già affermati, ma tesserati presso altre società lombarde, e in grado di diventare un punto di riferimento per quei ragazzini che nei Centri Olimpia incominciavano a conoscere l’Atletica Icam Lecco. Era il 1970. Ricordo il tempo a disegnare lo stemma (riportato nella torta di fine pranzo, ndr) , la foggia degli indumenti e della borsa, il primo Consiglio, le riunioni, lo Statuto». Giorgio Rusconi, saltatore in alto (mt. 1,90) e con l’asta (4,10), ricorda il grande spirito di squadra che animava gli allenamenti e la condivisione dei risultati dei compagni, sia nelle gare individuali ma soprattutto nel Campionato a squadre. In particolare ricorda il primo Derby lariano di Atletica tra la comasca Panzeri (quelli dell’abbigliamento sportivo) e la Icam Lecco, disputato a Lecco nell’autunno del 1972. «Con Titta Spreafico e Massimo (Mamo) Mainetti, conquistammo una tripletta nel podio del salto in alto che contribuì alla vittoria finale della Icam. Ricordo ancora la pedana in terra rossa e i sacchi di iuta imbottiti di gommapiuma che dovevano essere spostati ad ogni salto per evitare all’atleta di ricadere sulla sabbia». © RIPRODUZIONE RISERVATA