Esposto dei presidenti delle Province lombarde: "Non ci date soldi, tenetevi le colpe"

Protesta contro lo Stato che vuole prendersi una parte rilevante della Rc auto

Una strada provinciale dissestata

Una strada provinciale dissestata

Lecco, 17 marzo 2017 - Di solito sono i cittadini a presentare un esposto contro gli abusi della pubblica amministrazione. Questa volta a correre ai ripari sono stati i presidenti delle undici Province lombarde preoccupati dal comportamento dello Stato che, dopo aver tagliato i trasferimenti, adesso vuole prendersi anche una parte rilevante della Rc auto, l’addizionale sulla tassa rifiuti e l’imposta di trascrizione. Oltre un miliardo e seicento milioni di euro in tutta Italia, almeno un quinto dei quali pagati in Lombardia, che normalmente sarebbero serviti alla manutenzione di strade e scuole, la tutela del territorio e a pagare gli stipendi del personale. «Invece siamo costretti a dichiarare la nostra impotenza - spiega il presidente della Provincia di Lecco, Flavio Pollano, il primo ieri mattina a presentare un esposto cautelativo alla Procura della Repubblica, al Prefetto e alla Corte dei Conti -. Non si tratta di uno sciopero, ma di una mobilitazione per salvaguardare i diritti e la sicurezza delle nostre comunità. Non vogliamo che poi qualcuno tra qualche mese dica che non ne sapeva niente».

Ogni riferimento al Governo e allo Stato è puramente voluto e suona quasi sinistro in una provincia dove, lo scorso 28 ottobre, un cavalcavia sulla Superstrada che collega il capoluogo con Milano è crollato probabilmente per mancanza di manutenzione. «A Lecco rischiamo di chiudere il bilancio 2017 con un deficit di dieci milioni di euro - prosegue Pollano - non per cattiva volontà o imperizia tecnico-amministrativa, ma solo per carenza di risorse finanziarie».

Sull’altro ramo del lago, a Como, il buco rischia di essere di oltre 12 milioni di euro. «Lo Stato ci ha tolto praticamente ogni risorsa - riassume -. Nel 2017 tutte le Province avranno a disposizione meno di 450 milioni di euro per la gestione dei 3.600 edifici delle scuole secondarie superiori, la costruzione e gestione dei 100mila chilometri di rete stradale e tutte le altre funzioni loro assegnate dalla legge». Pensare che lo scorso 4 dicembre, quando aveva vinto il no al referendum, erano stati in tanti i presidenti di provincia a brindare. «Rischiamo di chiudere il nostro bilancio con un buco di 52 milioni di euro - conclude Pier Luigi Mottinelli, presidente della Provincia di Brescia e dell’Unione Province Lombarde -. Ci troviamo nella situazione paradossale di non poter garantire ai cittadini servizi fondamentali e ai nostri dirigenti di poter lavorare».