Lecco, la macchina comunale è ferma: il sindaco promette di cambiare marcia

Virginio Brivio ammette la preoccupazione per i problemi interni a Palazzo Bovara

Virginio Brivio

Virginio Brivio

Lecco, 6 gennaio 2016 – Virginio Brivio è preoccupato per la cosiddetta macchina comunale. Il sindaco di Lecco, in un messaggio inviato direttamente ai cittadini, ammette “la preoccupazione per quella macchina comunale che ha rischiato e rischia ancora di restare in folle, che può voler dire che basta una spintarella per procedere sì, ma per inerzia”. I problemi a Palazzo Bovara sono molti, a partire dalla fuga in massa dei dirigenti, una fuga che, secondo lui però “viaggia su binari singoli e motivazioni specifiche”.

Le difficoltà quiondi non sarebbero politiche, ma burocratiche, un poco come per la collega del Campidoglio Virgilia Raggia a Roma: “A conforto del fatto che le frizioni, chiamiamole così, siano interne alla struttura, posso tranquillamente affermare che la Giunta è compatta sia sugli indirizzi di fondo sia nella quotidiana azione del programma”. Tra gli assessori dunque c'è massima coesione: “C’è una promettente sintonia che non può essere compromessa da situazioni personali dei dipendenti di alto livello, anche perché voglio qui affermare il primato della politica, cioè il dovere e la responsabilità che i cittadini hanno assegnato con il voto agli amministratori”.

Da domani in poi dunque, alla riprese delle attività al termine della pausa natalizia, il primo cittadino promette un cambiamento di marcia, perché “c’è il futuro di Lecco in gioco e su questa partita ciascuno è chiamato a fare la propria parte, anche coloro che con le loro competenze e professionalità devono concorrere responsabilmente e legittimamente alla traduzione concreta delle scelte”. “Il braccio di ferro tra politici e colletti bianchi non giova a nessuno: "Per questo io auspico per l’anno che abbiamo appena inaugurato, che gli ostacoli vengano superati con rigore e flessibilità rispettando i paletti delle norme, ma non mettendo travi per intralciare il cammino”.