Lecco, disoccupazione raddoppiata in dieci anni

Il tasso di persone rimaste senza lavoro è passato dal 2,6 al 5,8 per cento

Disoccupazione

Disoccupazione

Lecco, 6 aprile 2017 – In dieci anni il tasso di disoccupazione in provincia di Lecco è cresciuto di oltre tre punti percentuali. Si è passati dal 2,6% del 2007 al 5,8% del 2016. Il dato è di gran lunga inferiore a quello nazionale dell'11,5%, ma è comunque raddoppiato e la crisi del mercato di lavoro si fa sentire anche in un territorio dove sino a qualche tempo fa la disoccupazione era considerata inesistente. Non va meglio nemmeno per gli imprenditori: il 2016 si è chiuso con 23.630 le imprese attive, l'1,7% in meno rispetto a quelle di due lustri fa. A soffrire maggiormente sono specialmente gli artigiani, diminuiti dell'8,2%. Ciò ha portato portato consumatori e piccoli imprenditori prima a indebitarsi e successivamente, al mutare delle proprie condizioni reddituali, a non riuscire a pagare i debiti, inclusi quelli fiscali.

“Un aiuto concreto arriva dalla legge sul sovraindebitamento che ha introdotto nell’ordinamento giuridico italiano la possibilità di instaurare una procedura con la quale consumatori, ma anche piccoli imprenditori, possono proporre la ristrutturazione dei debiti, anche fiscali, ottenendo, qualora vi siano le condizioni, la riduzione dell’importo dovuto in base alle proprie capacità economiche – spiega l'avvocato Pasquale Lacalandra, dell'omonimo studio legale specializzato in specializzato in diritto fallimentare e crisi da sovraindebitamento -. Si tratta di una procedura che tutela non solo il debitore, che riacquista così un ruolo attivo nell’economia, ma che risulta vantaggioso anche per il creditore, poiché, senza la ristrutturazione del debito, correrebbe il rischio di perdere totalmente ogni possibilità di recupero”.

Ad d oggi sono tanti i casi risolti positivamente grazie alla legge sul sovraindebitamento. I giudici del Tribunale di Como ad esempio hanno decretato la riduzione di un debito fiscale da circa 1,4 milioni a 350 mila euro in favore di una imprenditrice e la riduzione di un debito da 509mila a 54mila in favore di un lavoratore dipendente.