Confindustria, Lecco-Sondrio si fonderà con Bergamo

Avviata la road map, la nuova associazione conterà su 1.910 imprese associate e 118.600 dipendenti

Lorenzo Riva, Presidente di Confindustria Lecco Sondrio

Lorenzo Riva, Presidente di Confindustria Lecco Sondrio

Lecco, 25 gennaio 2021 - Confindustria Lecco-Sondrio verso la fusione con Confindustria Bergamo. La notizia secondo cui i Consigli Generali delle due associazioni hanno approvato oggi il Protocollo, che segna il primo passo verso la fusione nel 2022 è clamorosa. Non foss'altro perché poco più di cinque anni fa gli imprenditori del lago avevano deciso di associarsi ai colleghi valtellinesi. E, se vogliamo, la notizia è ancora più clamorosa perché la seconda fusione non guarda ai "cugini" dell'altro ramo del Lario, Confindustria Como, con i quali forse pesano le differenti vocazioni economiche territoriali. 

Fatto sta che la nuova rotta di via Caprera punta invece decisa verso ad est, Bergamo appunto. "Il progetto basa i suoi presupposti sulla forte interconnessione dei due territori - spiegano in una nota congiunta le due associazioni - che condividono diverse peculiarità: la vocazione manifatturiera, l’intensa specializzazione meccanica, l’alta propensione all’internazionalizzazione. In particolare, il settore manifatturiero esprime a Bergamo, a Lecco e a Sondrio rispettivamente il 32%, il 35,8% e il 19,8% del valore aggiunto, l’industria meccanica dà lavoro rispettivamente al 56%, al 69,4% e al 37,7% di addetti sul totale della manifattura e l’export vale rispettivamente il 48%, il 46,7% e il 14,7% del totale del valore aggiunto".

A Confindustria Bergamo sono associate circa 1200 imprese che danno lavoro a 83.600 dipendenti, a Confindustria Lecco e Sondrio, sono associate circa 710 imprese che danno lavoro a 35.000 dipendenti. Questo porterà a una nuova associazione che potrà contare su 1.910 imprese associate e 118.600 dipendenti complessivi. "La fusione permetterà il raggiungimento di una massa critica che aumenterà l’efficienza organizzativa complessiva e delle singole aree - si legge ancora nel comunicato - consentendo una migliore specializzazione, l’affinamento delle competenze, l’attrazione di talenti, una maggiore capacità di iniziativa e di lobby. La nuova organizzazione potrà contare su 144 dipendenti (101 a Bergamo e 43 a Lecco e Sondrio), distribuiti fra le due Associazioni e le due Società di servizi. L’infrastruttura digitale e tecnologica esistente consentirà la totale integrazione dei sistemi informativi delle Associazioni. Gli Associati avranno a disposizione le tre sedi di Lecco, Sondrio e Bergamo, con quest’ultima che, collocata strategicamente sull’asse Torino-Venezia, nelle vicinanze dell’aeroporto di Orio, con circa 2000 mq riservati a sale e auditorium, potrà essere utilizzata da tutti gli associati per eventi e incontri di business così come le sedi di Lecco e di Sondrio, che continueranno a restare punto di riferimento per le imprese sul territorio. La provincia di Sondrio, oltre a essere un’importante cerniera con la vicina Svizzera, sarà sotto i riflettori come sede di alcune delle più importanti gare delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 e, quindi, protagonista, nel prossimo periodo, di importanti investimenti soprattutto in termini di infrastrutture, in particolare viabilistiche, con ricadute positive anche per il sistema produttivo. Uno sviluppo logistico e infrastrutturale che interesserà anche il territorio della provincia di Lecco, che ne gioverà soprattutto per i collegamenti con lo snodo nevralgico di Milano. 

“In un contesto  sempre più complesso come quello attuale – sottolinea il presidente di Confindustria Bergamo, Stefano Scaglia – diventa ancora più importante aprire i propri confini, condividendo competenze e conoscenze e riconoscendo la propria identità non più nella mera appartenenza a un territorio, ma nei comuni valori dell’impresa manifatturiera innovativa e sostenibile; una rappresentanza ancora più forte e strutturata sarà quindi un interlocutore naturale e privilegiato per tutti gli stakeholder, a cominciare dalle Istituzioni locali e nazionali. La struttura organizzativa della nuova Associazione sarà in grado, da una lato, di cogliere tutte le opportunità di sinergia e, dall’altro, di preservare e valorizzare le peculiarità degli associati e dei territori rappresentati”.

“In un contesto sempre più complesso come quello attuale – sottolinea il presidente di Confindustria Bergamo, Stefano Scaglia – diventa ancora più importante aprire i propri confini, condividendo competenze e conoscenze e riconoscendo la propria identità non più nella mera appartenenza a un territorio, ma nei comuni valori dell’impresa manifatturiera innovativa e sostenibile; una rappresentanza ancora più forte e strutturata sarà quindi un interlocutore naturale e privilegiato per tutti gli stakeholder, a cominciare dalle Istituzioni locali e nazionali. La struttura organizzativa della nuova Associazione sarà in grado, da una lato, di cogliere tutte le opportunità di sinergia e, dall’altro, di preservare e valorizzare le peculiarità degli associati e dei territori rappresentati”.

“In un contesto sempre più complesso come quello attuale – sottolinea il presidente di Confindustria Bergamo, Stefano Scaglia – diventa ancora più importante aprire i propri confini, condividendo competenze e conoscenze e riconoscendo la propria identità non più nella mera appartenenza a un territorio, ma nei comuni valori dell’impresa manifatturiera innovativa e sostenibile; una rappresentanza ancora più forte e strutturata sarà quindi un interlocutore naturale e privilegiato per tutti gli stakeholder, a cominciare dalle Istituzioni locali e nazionali. La struttura organizzativa della nuova Associazione sarà in grado, da una lato, di cogliere tutte le opportunità di sinergia e, dall’altro, di preservare e valorizzare le peculiarità degli associati e dei territori rappresentati”.