Il Premio Manzoni alla carriera a Dacia Maraini

Dopo Sepùlveda un'altra scrittrice attenta agli ultimi ed emarginati. L'assegnazione

 Dacia Maraini sarà premiata il 22 novembre prossimo

Dacia Maraini sarà premiata il 22 novembre prossimo

Lecco, 11 ottobre 2016 - Dopo Luis Sepùlveda, Dacia Maraini. La nona edizione del Premio Manzoni alla Carriera verrà assegnato alla scrittrice, drammaturga e saggista fiorentina che come lo scrittore cileno - e don Lisander 150 prima - nei suoi libri ha raccontato gli ultimi, gli emarginati. «Una sintonia con il sentire del Manzoni – ha ricordato Gianluigi Daccò nella giuria del Premio – che si evidenzia anche nell’attenzione, quasi maniacale, alla qualità della scrittura, alla cura del testo e alla sua struttura, oltre che nella ricerca minuziosa che emerge in romanzi storici come “Bagheria“ e ancora in “Lunga vita di Marianna Ucrìa“». Dacia Maraini ha avuto una vita piena: dalla fonazione a soli 21 anni della rivista letteraria «Tempo di Letteratura» e nel 1973 del Teatro della Maddalena, tutto al femminile fino ai romanzi sui grandi temi sociali: «Voci» (1994) che ha toccato il problema della violenza sulle donne e «Buio» (1999, vincitore del Premio Strega) che invece coinvolge la sfera della violenza sull’infanzia.

«Una donna che ha fatto e scritto la storia, una testimone dei suoi tempi», l’ha definita Stefano Motta, romanziere, saggista e pure lui membro della giuria. Il premio a Dacia Maraini sarà consegnato la sera del 19 novembre prossimo in una cerimonia che si terrà come consuetudine al Teatro della Società. Il 22 ottobre prossimo lo stesso teatro ospiterà le premiazioni del miglior romanzo storico i cui finalisti sono Eraldo Affinati con «L’uomo del futuro», Loriano Macchiavelli con «Noi che gridammo al vento» e Andrea Tarabbia con «Il giardino delle mosche».