Calolziocorte, zampa rotta, ma il cerbiatto è salvo

Il cucciolo ha subito un intervento chirurgico al Centro per gli animali selvatici Stella del Nord

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Calolziocorte (Lecco), 4 giugno 2022 -  Rischiava di morire il piccolo Bambi. Aveva una zampa spezzata, non si reggeva in piedi e non era nemmeno in grado di trascinarsi per brucare qualche foglia né bere da qualche pozza d’acqua. Fortunatamente è stato soccorso in tempo e presto potrà di nuovo tornare a correre libero nei boschi per trovare magari la sua mamma. Non è la trama di un film d’animazione disegnato dagli artisti della Disney e nemmeno di un libro di favole per bambini. La storia di Bambi è vera. A salvare il cerbiatto sono stati i volontari della Leidaa, Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente. Dopo averlo trovato a Carate Urio, nel Comasco, con un arto posteriore fratturato in più punti, lo hanno ricoverato nel loro ospedale per gli animali selvatici di Calolziocorte, il Cras Stella del Nord.

I veterinari Reiner Schneider e Gianbattista Fornari hanno sottoposto il cucciolo di cervo a intervento chirurgico e ora Bambi sta bene. "Era in condizioni molto gravi e ha dovuto affrontare una complessa operazione chirurgica, ma se la caverà e potrà ritornare nel bosco", racconta l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, fondatrice della Leidaa. I volontari lo stanno allattando cinque volte al giorno per nutrirlo e rimetterlo in forze: tra loro anche Stella, la giovanissima figlia della parlamentare.

Lo stanno pure abituando a mangiare erba. È in un piccolo box per la convalescenza, ma tra un mese sarà trasferito nel parco della struttura per imparare pian paino ad arrangiarsi da solo. La prossima primavera, infine tornerà a casa, in natura.

Purtroppo non è altrettanto a lieto fine la storia di un altro simile di Bambi, ucciso dai selfie e dall’ignoranza degli umani. Dopo essere stato recuperato dal lago di Piona, è stato subito lasciato andare sebbene non in grado di cavarsela, tanto da avvicinarsi a turisti ed escursionisti per ottenere qualcosa da mangiare e bere: invece che allertare gli agenti della polizia provinciale, è stato accarezzato e preso in braccio per scattare foto ricordo come se si trattasse di un peluche, invece di un animale che la madre non ha più riconosciuto a causa dell’odore delle persone lasciatogli addosso. Quando anche lui è stato finalmente portato al Cras Stella del Nord, era così ormai troppo tardi. "Bastava pochissimo per salvarlo, mentre in tanti hanno preferito farsi i selfie", commenta amareggiata la deputata animalista.