Villette abusive, tre a processo

Per l’accusa avrebbero edificato 14 abitazioni a schiera con cubature doppie rispetto al nulla osta comunale. .

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di Angelo Panzeri

Progettista, costruttore e immobiliarista a processo per le costruzioni abusive in località Malnago di Lecco. Secondo l’accusa avrebbero costruito quattordici villette a schiera con cubature quasi raddoppiate rispetto al nulla osta rilasciato dal Comune di Lecco. Così ieri sono finiti davanti al giudice monocratico Nora Lisa Passoni e dovranno rispondere di truffa e abuso edilizio il costruttore Ivan Curti, titolare imprese di Costruzioni di San Siro, in provincia di Como; Stefano Cristian Fontanive, amministratore delegato dell’immobiliare Poggi srl e il direttore lavori, ingegner Giorgio Siani, ex sindaco di Mandello Lario in quota Lega.

L’accusa nei loro confronti è di aver costruito una volumetria ben maggiore di quanto previsto nella concessione edilizia. Le costruzioni risalgono al 2009-2010, i primi rogiti al 2013, ma dal 2018 sono sotto sequestro. Infatti il Comune di Lecco - come da ordinanza - prevede la demolizione delle parti non correttamente accatastate delle 14 villette, di cui 5 vendute e 9 ancora sul mercato, per 4600 metri quadri su 8300 esistenti. La rivalsa è stata fatta sia nei confronti dei cinque legittimi proprietari - che hanno versato cifre vicine ai 500mila per avere una casa da sogno che domina la città dall’alto - sia per chi detiene il pacchetto immobiliare delle altre 9 villette che diverse agenzie continuano a proporre ai clienti. Secondo quanto ricostruito ieri nell’udienza fiume, la pubblica accusa condotta dal vice procuratore onorario Pietro Bassi ha contestato le irregolarità accertate "sottotetti e piani interrati utilizzati per funzioni abitative, ad esempio camera da letto, soggiorno e cucina". Questa responsabilità viene contestata soprattutto al progettista e al direttore lavori, che - secondo quanto emerso - aveva "il compito di attenersi al progetto approvato". Sono stati sentiti i testi delle parti lese e della difesa, 11 in tutto, tra cui il notaio Pierluigi Donegana. "Sono stata inconsapevolmente raggirata - ha detto Stefania Valsecchi , una delle parti lese - ed è assurdo che alla fine debba rimetterci". Con una dichiarazione spontanea un imputato ha ribadito che la difformità tra i progetti era minima. Oltre al processo penale è aperto un fascicolo con la richiesta di danni da parte delle parti lese.