Missione compiuta: dal Lecchese a Catania, tutta l'Italia in carrozzina

1.200 chilometri per il 69enne invalido brianzolo Bruno Rupp e il suo 'angelo custode', il 50enne Mauro Giussani

L’arrivo a Catania di Bruno Paolo Rupp e Mauro Giussani

L’arrivo a Catania di Bruno Paolo Rupp e Mauro Giussani

Lecco, 17 luglio 2019 - Missione impossibile compiuta. I due della «strana coppia», composta da un quasi 70enne senza gambe in carrozzina elettrica ed un ex stradino comunale 50enne appiedato, hanno compiuto l’impresa più unica che rara di attraversare l’Italia in totale autosufficienza ed autonomia, dal cuore della Brianza fino a Catania, in Sicilia, esplorando sette regioni: 1.200 chilometri dal settentrione al meridione dalle Prealpi allo Jonio e coast to coast dall’Adriatico al Tirreno.

Paolo Bruno Rupp, 69 anni compiuti a marzo, dal 2011 invalido civile a causa del diabete e il suo «angelo custode» Mauro Giussani, 51 il prossimo novembre, ex vigile del fuoco volontario che ha rinunciato ad un posto di lavoro sicuro per compiere il viaggio, l’altro giorno sono approdati alla «Milano del sud», Catania appunto, uno a bordo della sua sedia a rotella, il secondo con «il cavallo di San Francesco», dopo essere partiti l’11 maggio dalla Fornace di Bagaggera de La Valetta Btrianza, nel Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone.

«È un’emozione indescrivibile – confidano i due -. Non si può nemmeno spiegare con le parole. Per la testa ci passano mille pensieri, mille incontri, mille momenti, mille persone. È stato un viaggio fantastico. L’affetto che abbiamo ricevuto, la generosità e l’ospitalità che ci sono state dimostrare durante il tragitto sono state la nostra spinta quotidiana». Ad attenderli a destinazione hanno trovato i ragazzi del movimento Friday for future locale. I loro obiettivo erano dimostrare che con la forza di volontà e un atteggiamento positivo si possono superare i propri limiti, divertisti, evidenziare le ancora troppe barriere architettoniche presenti e sensibilizzare sulle tematiche della disabilità. Nonostante arrivare sino in fondo non sia stato semplice come invece può apparire perché hanno fatto sembrare tutto semplice, hanno concluso e compiuto tutta la missione da record. Ora si riposeranno qualche giorno, poi torneranno a casa, questa volta in treno.