Lecco, cacciato dallo scalo ferroviario: diventa vandalo per vendetta

Lecco, i carabinieri hanno individuato e denunciato il responsabile del raid notturno in centro

La titolare del negozio di acconciature Daniela Panzeri davanti alla vetrata

La titolare del negozio di acconciature Daniela Panzeri davanti alla vetrata

Lecco - " V per Vendetta». Come il film cult del 2005 sull’anonimo giustiziere mascherato. Il vandalo che mercoledì ha devastato a mazzate la vetrina di un negozio in centro a Lecco, demolito una macchina e cercato di aggredire un automobilista di passaggio, ha scatenato il panico e inscenato una sera di ordinaria follia per vendetta. Voleva farla pagare ai lecchesi perché sapeva che poche ore dopo, all’alba del giorno seguente, sarebbe scattato, come effettivamente accaduto, lo sgombero coatto dell’ex Piccola velocità, lo scalo ferroviario, che per lui che è un senzatetto era diventata la sua casa in condominio con altri clochard e sbandati. Nonostante il cappuccio calato sul volto, i vestiti scuri, il buio e le telecamere manomesse prima di accanirsi con una spranga in ferro sulla vetrata di un salone di acconciature e le auto in un cortile e di rivolgersi pure contro un testimone, i carabinieri di Lecco sono riusciti a toglierli la “maschera da Anonymous“ e identificarlo: è un nordafricano di 35 anni. I militari lo hanno denunciato per danneggiamenti e violazioni di domicilio, il cortile privato dove era parcheggiata l’auto che ha distrutto. Alcuni residenti lo hanno riconosciuto perché lo hanno visto scappare verso lo scalo merci dismesso poi sfollato. È stato inoltre immortalato da diversi occhi elettronici dei sistemi di videosorveglianza, sia a circuito chiuso delle attività commerciali, sia comunale.

" Non possono succedere cose del genere", era stato il commento di Stefania Panzeri, 44 anni, titolare del salone “Vola hair passion“ di via Digione, la cui vetrata è stata presa di mira dal 35enne e si ritrova a dover pagare 20mila euro per sostituire i cristalli antisfondamento. "Sembrava la scena di un film", il racconto invece di Daniele Butti, 45 anni, coordinatore provinciale della Lega che si è trovato davanti l’incappucciato armato di mazza. Solo che non era il cult britannico del 2005 "V per Vendetta" né un altro film, perché è successo davvero, in centro a Lecco; e il giustiziere mascherato non è un rivoluzionario, ma un folle pericoloso.