Unione della Valletta, divorzio davanti al Tar

I magistrati dovranno decidere a chi affidare i dipendenti comunali. Il sodalizio era nato per abbattere i costi

Il divorzio non consensuale tra i sindaci dell’Unione della Valletta finisce davanti ai giudici del Tar di Milano. I magistrati dovranno decidere a chi affidare i... dipendenti comunali. Ad innescare una sorta di guerra legale in stile "Kramer contro Kramer" è stato il primo cittadino di Santa Maria Hoè Efrem Brambilla, che lo scorso maggio ha ottenuto la separazione parziale dell’Unione dei comuni della Valletta di cui fanno parte il comune de La Valletta Brianza, nato nel 2015 dalla fusione di Perego e Rovagnate, e quello di Santa Maria Hoè appunto. In pratica il sindaco di Santa Maria si è riappropriato di alcuni servizi municipali che invece prima erano gestiti in condivisione, riportando in paese l’Anagrafe, l’Ufficio tecnico e i Tributi. Tra lui e il collega della Valletta Marco Panzeri non c’è tuttavia accordo sulla suddivisione dei dipendenti pubblici, perché il secondo "si è tenuto" la bibliotecaria e gli agenti della Polizia locale, poiché i servizi di Biblioteca e Polizia locale sono tra quelli che restano al momento in condivisione. Efrem Brambilla tre giorni prima di Natale ha così presentato un ricorso. A cui probabilmente né seguirà pure un secondo sempre per lo stesso motivo, per impugnare i provvedimenti sull’organizzazione dei dipendenti e sul Piano triennale del fabbisogno del personale. Intanto prosegue il trasloco di alcuni uffici dalla sede dell’Unione della Valletta al Comune di Santa Maria Hoè. "Stiamo riorganizzando gli uffici che dopo anni sono tornati a Santa Maria Hoè – spiega Efrem Brambilla -. È un momento importante che non dimenticherò mai nella mia vita". Alle nozze dell’Unione dei comuni della Valletta per mettere insieme le scarse risorse disponili e superare i campanilismi lui del resto non era neppure tra gli invitati: nel 2003 aveva solo 15 anni.

Daniele De Salvo