Undici colpi di kalashnikov Il poliambulatorio è un bersaglio

L’atto intimidatorio è avvenuto nel cuore della notte, contro il centro multispecialistico Med360

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di Beatrice Raspa

I dipendenti di buon mattino arrivano al lavoro e ad accoglierli trovano una sorpresa inquietante: la vetrata del poliambulatorio crivellata da grossi fori, undici - sei sul lato destro, uno nella porta al centro e quattro nel riquadro di sinistra - che hanno tutta l’aria di essere stati provocati da un’arma da fuoco. Un’arma di grosso calibro. Un kalashnikov, accerteranno di lì a poco i carabinieri. E nel piazzale, una sequenza di bossoli a terra.

Il bersaglio della sventagliata di colpi è Med360, centro medico privato multispecialistico che si affaccia su via Europa 32 a Palazzolo sull’Oglio, a piano terra di un complesso di mattoni rossi adiacente al centro commerciale Fidelio. Qualcuno nella notte tra domenica e lunedì si è preso la briga di premere il grilletto più e più volte, undici i colpi a segno, all’indirizzo di un obiettivo inconsueto, lasciando come unica firma visibile appunto i bossoli, tredici o quattordici, prontamente repertati dalla Scientifica dei carabinieri.

L’episodio, che ha il sapore di un gesto intimidatorio o di una vendetta, messa in atto addirittura con un fucile da guerra, è nelle mani dei carabinieri della compagnia di Chiari, del Nucleo investigativo provinciale e del pm della Dda Roberta Panico, di turno nella notte scorsa. Le indagini, al momento non di competenza dell’Antimafia, partono dagli elementi oggettivi a disposizione: reperti e testimonianze.

Per esempio quelle di alcuni residenti del circondario, di casa sul retro del centro commerciale, che hanno riferito agli investigatori di aver sentito nel cuore della notte, intorno all’una, la raffica di esplosioni, solo la mattina seguente inquadrate come colpi di kalashnikov. Nessuno aveva chiamato il 112, non avendo capito cosa stesse succedendo. E poi quelle dei professionisti, dei dipendenti e del titolare del poliambulatorio, dove operano specialisti diversi, dalla medicina estetica all’ortodonzia, che hanno dichiarato di non avere ricevuto minacce, non temere nessuno, non essere nei guai.

Un mistero, dunqu. Chi indaga non esclude alcuna pista - debiti? usura? affari loschi? - e cerca elementi nei telefoni, nella documentazione, nelle immagini delle telecamere. I filmati sono in fase di acquisizione e visione. In base alle prime informazioni la raffica di spari non sarebbe stata immortalata, ma sono al vaglio i varchi di lettura targhe all’ingresso e all’uscita del paese. L’obiettivo è isolare la potenziale auto utilizzata da chi ha imbracciato il fucile. L’episodio ha suscitato allarme: "È la prima volta che da queste parti capita un fatto simile, è una vicenda di estrema gravità che suscita preoccupazione – è il commento del sindaco, Gianmarco Cossandi –. L’auspicio è che al più presto sia fatta luce da parte di chi di dovere, e che i responsabili siano assicurati alla giustizia".