Una piccozza d’oro sul feretro del re della Grigna

Il tributo degli alpinisti a Claudio Ghezzi, morto sui monti

Migration

Una piccozza d’oro. È il regalo che gli amici del Cai di Missaglia avevano già preparato per quando avrebbe raggiunto l’obiettivo delle 6mila salite sul Grignone. Claudio Ghezzi, il Claudio della Grigna come lo chiamavano tutti, quel record non lo ha purtroppo mai raggiunto: domenica è morto per andare ad aiutare una escursionista in difficoltà su una cresta di quella montagna che era diventata la sua casa. La piccozza d’oro gli è però stata consegnata lo stesso, adagiata ieri sul suo feretro. "Avremmo voluto dartela quando saresti salito per 6mila volta al rifugio Brioschi – ha spiegato al termine del funerale celebrato ieri nella basilica di San Vittore Franco Cazzaniga, amico e socio del Cai missagliese a cui il Claudio della Grigna era iscritto fin dall’inizio nel 1984, quando era ancora il Gruppo sportivo alpini -. Ora sarà sempre con te". "Claudio aveva un legame molto forte con la Grigna – lo ha ricordato Luigi Brambilla, presidente del Cai di Missaglia, i cui soci hanno partecipato alle esequie tutti con la maglietta rossa d’ordinanza -. Batteva la prima neve invernale, consigliava chi saliva, portava il pane fresco al Brioschi. Con lui si parlava solo di montagna. Durante le escursioni e le scalate per lui veniva sempre prima di tutto l’aiuto ai compagni". "La montagna è simbolo del divino, del mistero, dell’assoluto – ha aggiunto il parroco don Bruno Perego -. Non si va in montagna perché si è incoscienti, ma perchè si è attirati da questo simbolo del trascendente". "Questo non è un addio – ha proseguito il sacerdore -. Ti affidiamo a quel Signore che hai cercato attraverso l’andare in montagna". "Te ne sei andato con il tuo amore più grande, la tua montagna – lo hanno ricordato invece i nipoti -. Ne eri talmente innamorato che avevi scelto di vivere con lei. Era scritto nel destino che te ne saresti andato sulla tua montagna". La preghiera per lui di chi lo ha conosciuto o incontrato almeno una volta sul Grignone, è che il "Dio del cielo, signore delle cime, su nel paradiso" continui a lasciarlo andare andare per le sue montagne.

Daniele De Salvo