Un ospedale e una Casa di comunità, ma c’è l’incognita sui fondi

Per la realizzazione degli interventi in Valsassina servono due milioni e mezzo

Un ospedale e una Casa di comunità della Valsassina, con 10 posti letto. Verranno realizzati, forse, a Introbio. Il "forse" dipende dai fondi del Pnrr. Occorrono 2 milioni e mezzo per costruire la "piccola città della salute", come la chiama il sindaco Adriano Airoldi, a Sceregalli su un terreno della Cm di Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera, dove già si trovano un presidio socio-sanitario, un centro diurno per disabili, una Casa di riposo, l’ambulatorio della guardia medica e la sede del Centro Soccorso Valsassina. Lì verranno assistiti anziani e persone fragili che non possono proseguire cure e trattamenti a casa una volta dimessi. Verranno anche eseguite alcune prestazioni specialistiche prescritte dai medici. Ora gli over 65 sono il 23,6% della popolazione e la percentuale, come nel resto della provincia, è destinata a crescere, con la differenza rispetto al resto della provincia che in Valsassina gli spostamenti sono più lunghi. In attesa dei fondi necessari è stato sottoscritto il protocollo d’intesa per l’ospedale e la Casa di comunità, firmato dal sindaco di Introbio, il direttore generale dell’Ats della Brianza Carmelo Scarcella e il dg dell’Asst di Lecco. Alla "posa della prima pietra" di carta hanno partecipato anche il presidente della Cm Fabio Canepari, il prefetto Castrese De Rosa e il presidente del Distretto dei sindaci Guido Agostoni. "Il protocollo viene incontro ai bisogni sociosanitari del territorio, potenziando l’offerta di prossimità", sottolinea il prefetto. D.D.S.