Lecco: violenza sui treni, un altro giovane condannato

Sette mesi di reclusione al nigeriano fuggito senza biglietto. Crescono i casi di aggressione ai capitreno

Poliziotti della Polfer in servizio alla stazione ferroviaria di Lecco

Poliziotti della Polfer in servizio alla stazione ferroviaria di Lecco

Minacce e aggressioni sui treni ai controllori, la striscia di episodi prosegue e sono numerose le persone - soprattutto giovani - che finiscono a processo. In due - per distinti casi - sono stati processati ieri davanti al giudice Chiara Arrighi: il primo fatto risale al 28 dicembre 2018 sulla linea Lecco-Sondrio; il secondo qualche mese dopo alla stazione di Paderno d’Adda, sulla linea Milano-Bergamo. Per il primo episodio è finito a giudizio Charles Onohihu, 23 anni, originario della Nigeria, difeso dall’avvocato Luigi Tancredi, che venne fermato nel pomeriggio del 28 dicembre di quattro anni fa alla stazione di Varenna. Durante una verifica e alla richiesta del controllore che gli chiedeva il biglietto, il giovane ha risposto che l’aveva fino a Varenna, ma che doveva proseguire fino a Sondrio e non aveva intenzione di pagare un supplemento. Quando gli è stata inflitta la sanzione, il 23enne ha risposto con minacce, insulti e solo a Morbegno, visto che erano state allertate le forze dell’ordine, era sceso e fuggito, facendo perdere le tracce. Il giovane era stato riconosciuto grazie alle ferite che aveva su mani e volto per un pestaggio avvenuto la sera prima nella Bergamasca. Era ricorso alle cure mediche all’ospedale e grazie alle foto prese in visione dal capotreno è stato riconosciuto. Ieri il pm Pietro Bassi ha chiesto la condanna del 23ennee, il suo legale Tancredi l’assoluzione visto che non è stato fermato sul posto e il giudice Chiara Arrighi ha inflitto sette mesi di pena. Invece il pm Bassi ha chiesto quattro mesi di pena nei confronti di Cajetan Roseman, 48 anni, originario della Sierra Leone. In una discussione concitata con il capotreno, il convoglio è ripartito con otto minuti di ritardo dalla stazione di Paderno d’Adda e il 48enne è stato citato a giudizio, assistito dall’avvocatessa Rosanna Pontieri, per aver procurato un ritardo al treno. Il pm Bassi ha chiesto 4 mesi di reclusione, mentre l’avvocatessa Pontieri l’assoluzione perché non è certo che il 48enne abbia provocato il ritardo. La sentenza del giudice Arrighi sarà letta a marzo. Sui treni del Lecchese - dove sono stati potenziati i controlli - corre la violenza: gli episodi, quali aggressioni ai controllori, furti in carrozza, risse in banchina e assalti ai convogli si susseguono: e una delle linee dove si registra il maggior numero di episodi è tra Lecco e Milano, seguita dalla tratta Lecco-Sondrio. I dati della Polfer - relativi al 2021 - indicano un incremento di casi di violenza.