Treni, pendolari lecchesi a piedi anche ieri

"Il problema è strutturale" denuncia il consigliere regionale del Pd. Raffaele Straniero

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I pendolari lecchesi e brianzoli anche ieri sono rimasti a piedi. Tra passaggi a livello guasti, treni in panne, incroci, mancate coincidenze in stazione e viaggi interrotti a metà, i viaggiatori delle linee che incrociano a Lecco hanno dovuto per l’ennesima volta fare i conti con ritardi e disservizi ferroviari. Era già accaduto martedì, con due treni con vagoni e quindi posti lettaramente dimezzati, uno al mattino da Lecco per Milano Centrale, l’altro nel pomeriggio da Centrale per Lecco, e i passeggeri costretti a terra in banchina, infuriati al punto da costringere gli agenti della Polfer a intervenire per placare gli animi, sgomberare la banchina e consentire al macchinista di partire con il convoglio ridotto a metà. "Dopo due anni di pandemia, molti cittadini stanno riprendendo ad utilizzare regolarmente il treno per raggiungere il posto di lavoro o studio. Assieme ai pendolari, però, tornano anche i soliti disservizi targati Trenord – denuncia il consigliere regionale dem Raffaele Straniero, tra i pendolari lasciati a terra -. Purtroppo non sono episodi isolati. Di fronte a treni che tornano a riempirsi spesso le risposte di Trenord sono inadeguate e al ribasso". Lo testimoniano quanti viaggiano sulla S8 Milano – Lecco via Carnate, la linea più trafficata e frequentata della Lombardia, oppure della regionale Milano – Lecco – Sondrio - Tirano anch’esse tra le più utilizzate ma sui cui binari viaggiano ancora treni datati e inadeguati. "Il problema è strutturale – prosegue il consigliere regionale del Pd -. I treni sono spesso sottodimensionati, anche in orari di punta. Ai tipici disagi causati dal sovraffollamento si unisce anche la preoccupazione per la sicurezza personale, in una fase in cui la pandemia non è ancora stata del tutto superata". D.D.S.