
Brivia, la vittima è Aldo Civillini di quarantanove anni. Lascia moglie e due figli
BRIVIO (Lecco)Aldo è morto dopo un giorno di agonia, vittima dell’ennesimo infortunio sul lavoro. È caduto da un camion. Aldo Civillini (nella foto) aveva 49 anni, compiuti lo scorso 8 marzo. Era originario di Imbersago, ma abitava a Brivio. Oltre che essere marito e papà di due figli giovani, di professione Aldo era un autista della Bodega G. & C. Spa di Cisano Bergamasco, dove si tratta alluminio. Aldo è morto l’altro ieri lontano da casa, all’ospedale San Bortolo di Vicenza.
Mercoledì mattina di buon’ora aveva appena effettuato la prima consegna della giornata alla Omo di Cartigliano, provincia di Vicenza, azienda di attrezzature per legna da ardere. Dopo aver scaricato con i due titolari dell’azienda vicentina un carico di profilato in alluminio, stava assicurando sul cassone il resto del materiale da portare altrove con delle cinghie. Nessuno ha visto quanto successo, Aldo è rimasto da solo. Lo hanno trovato riverso a terra, aveva una vistosa ferita alla testa", raccontano i due proprietari dell’attività, che gli hanno prestato i primi soccorsi e hanno immediatamente telefonato ai sanitari del Suem 118, il Sistema di urgenza e emergenza medico veneto. Il quarantanovenne, dopo essere stato soccorso e stabilizzato è stato portato all’ospedale San Bassiano a Bassano del Grappa. Le sue condizioni però erano troppo gravi ed è stato quindi trasferito al più specializzato e attrezzato nosocomio San Bortolo di Vicenza, dove ieri è morto, senza essersi più ripreso.
Aldo Civillini era ricoverato nel reparto di Rianimazione. Non si esclude che a provocare la caduta possa essere stato un mancamento o un malore: a stabilirlo sarà eventualmente l’autopsia, perché sull’accaduto è stata avviata un’inchiesta. Subito dopo l’infortunio sono intervenuti per un sopralluogo sia i carabinieri, sia gli ispettori dello Spisal, il Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro, dell’Asl locale. "Ci troviamo di fronte a uno scenario preoccupante sul fronte degli infortuni e delle morti sul lavoro – sono le parole di Roberto Toigo, segretario generale della Uil Veneto –. La nostra regione si trova al secondo posto nazionale dopo la Lombardia per queste stragi ingiustificate e vergognose".