Calolziocorte, Trafilerie del Lario: patteggiamenti per il crac

"Mi assumo le mie responsabilità - ha detto Vittorio Brambilla - con onestà e correttezza ho fatto solo quanto in mio potere per salvare l'azienda di famiglia"

Michela Vittoria Brambilla con il padre Vittorio

Michela Vittoria Brambilla con il padre Vittorio

Lecco, 16 luglio 2019 - Quattro patteggiamenti per il crac delle Trafilerie del Lario di Calolziocorte e tre rinvii a giudizio. La decisione del giudice delle udienze preliminari, Salvatore Catalano, è stata letta una manciata di minuti dopo le 20. 

L'onorevole Michela Vittoria Brambilla ha patteggiato in udienza preliminare a Lecco, un anno e 4 mesi, con pena sospesa. Il padre Vittorio Brambilla ha patteggiato un anno e 6 mesi. Due anni a testa (sempre col patteggiamento) ad Alessandro Valsecchi e Nicola Vaccani, nell'ordine cugino e cognato della Brambilla. Andranno invece a dibattimento il prossimo 30 gennaio i tre membri del collegio sindacale: Francesco Ercole, Mario Ercole e Aida Tia. 

"Mi assumo le mie responsabilità - ha detto Vittorio Brambilla, presidente ex Trafilerie del Lario - con onestà e correttezza, insieme con gli altri membri del Cda e i dirigenti, ho fatto solo quanto in mio potere per salvare l'azienda di famiglia e preservare i posti di lavoro. Ma la crisi e la mia malattia non me lo hanno permesso. Mia figlia è completamente estranea a ogni vicenda, non è mai entrata in azienda, mi è solo stata vicina con affetto durante la malattia". "La Corte europea dei Diritti dell'uomo ha già incardinato il mio ricorso contro la sentenza di fallimento del Tribunale di Lecco per violazione dell'articolo 6 (imparzialità dei giudici) per cancellare sia il fallimento sia, di conseguenza, tutto questo processo e gli atti di oggi con tutte le immaginabili conseguenze".