Termovalorizzatore, la maggioranza si “scotta”

Il consigliere Amaretti lascia il gruppo in disaccordo sull’utilizzo del forno

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C’eravamo tanto amati a Valmadrera. L’ormai ex consigliere comunale di maggioranza ha abbandonato le fila della compagine di governo. Il motivo del divorzio è la realizzazione della rete di teleriscaldamento. "O si bloccano i lavori o lascio il gruppo", la "minaccia" di Federico Amaretti (foto). Detto e fatto: l’intervento non verrà interrotto e lui se ne è andato, perché i suoi compagni di banco l’altra sera in aula non hanno approvato una sua mozione con cui chiedeva di fermare la realizzazione dell’impianto di teleriscaldamento in fase di realizzazione con la posa di un dedalo di 12 chilometri di tubi interrati per scaldare edifici pubblici e privati tra Valmadrera, Malgrate e Lecco, sfruttando il calore prodotto dall’incenerimento dei rifiuti nel termovalorizzatore di Silea – che è la Spa pubblica dei rifiuti in provincia – sia dai cascami termici delle lavorazioni in un laminatoio di Lecco. "Non è stato mantenuto l’impegno di utilizzare solo fonti rinnovabili a partire dal 2032 in poi", ha spiegato. Il sindaco Antonio Rusconi ha respinto le accuse al mittente e ha preso atto della decisione senza scomporsi. Lo hanno aiutato a difendere il progetto e dimostrare che con il teleriscaldamento si inquina meno la presidente del CdA di Silea Francesca Rota, il direttore generale Pietro Antonio D’Alema e il consulente Stefano Campanari.

Nel 2021 nell’inceneritore di Valmadrera sono stati bruciati 93 milioni di chili di rifiuti, con i quali sono stati prodotti 81 milioni e mezzo di kWh di energia elettrica. Tutti i parametri dei fumi e dei gas di scarico risultano molto al di sotto dei parametri di legge. Solo in due occasioni sono stati sforati i limiti di CO2 a causa di un blackout. D.D.S.