Taser, un’arma in più per i carabinieri di Lecco e Merate

I militari scelti hanno seguito un corso di addestramento per essere abilitati all’impiego dei nuovi dispositivi

Non è letale come un mitra, nè preciso come una semiautomatica, ma è lo stesso in grado di mettere ko i delinquenti. È il taser. Presto tutti i carabinieri delle dieci pattuglie di pronto intervento delle compagnie di Lecco e di Merate infileranno la pistola elettrica nella fondina, accanto alla Beretta calibro 9 d’ordinanza, al bastone sfollagente da difesa e allo spray al peperocino, oltre che alla mitraglietta 9 × 19 Parabellum che hanno sempre sulla gazzella. Si tratta dell’ultima arma assegnata in dotazione ai militari delle aliquote radiomobili. È la nuova arma non letale in più per neutralizzare criminali, esagitati o semplici sospettati che oppongono resistenza, garantendo sicurezza ai carabinieri, a chi sta loro intorno e alle vittime di eventuali aggressioni o di altre spiacevoli episodi, e nel contempo limitando i danni collaterali alle persone che invece devono essere fermate. Al momento il teser è riservato appunto solo ai carabinieri del cosiddetto pronto intervento, che sono una ventina di donne e uomini in divisa per una decina di pattuglie in tutto tra le compagnie di Lecco e di Merate che fanno parte entrambe del comando provincia di Lecco. Non è escluso che in futuro possano essere consegnate anche ai colleghi delle stazioni locali e degli altri reparti. Per poter maneggiare con cura e utilizzare nel migliore dei modi le pistole elettriche, i prescelti hanno seguito un apposito corso di addestramento per abilitarli all’impiego dei nuovi dispositivi, che, tramite due elettrodi, provocano una scarica ad alta tensione ma a bassa intensità di corrente rilasciata a brevi impulsi che immobilizza il soggetto contro cui vengono sparati. D.D.S.