Super36 chiusa 13 ore per frana Caos e proteste da podio olimpico

Abbadia Lariana, masso e detriti caduti nella notte sull’importante via di collegamento con la Valtellina. Nessun ferito, ma viabilità paralizzata in attesa delle verifiche e della messa in sicurezza. Code di oltre 10 km

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La “tempesta perfetta“ si è abbattuta sull’autostrada delle Olimpiadi invernali e ha travolto migliaia di villeggianti e vacanzieri diretti sul lago di Como e in Valtellina, scatenando uno tsunami viabilistico sulle strade di tutta la provincia di Lecco. Un macigno e altri detriti sono piombati sulla Statale 36, rimasta poi chiusa tutta domenica mattina in direzione nord verso la Svizzera. Alcuni automobilisti in transito non sono riusciti ad evitarli, ma nessuno è rimasto ferito. Lo smottamento che ha investito quello che dovrebbe diventare il principale collegamento viabilistico tra Milano e la Valtellina per i Giochi invernali del 2026 si è verificato nel momento peggiore e nel punto peggiore.

Il masso è piovuto sulla Super Milano–Lecco-Colico l’altra notte, alla vigilia di Ferragosto, all’alba della ripresa dell’esodo dell’Assunta, trasformando una giornata già da bollino nero in un disastro, con code di oltre 10 km e ore ed ore di tempi di percorrenza. Ed è capitato nel tratto tra Lecco e Abbadia Lariana, a cui non ci sono alternative: gli automobilisti sono stati deviati sulla nuova Lecco–Ballabio e poi sulla Sp 62 per rientrare in 36 solo dopo aver attraversato la Valsassina. Oltre alla Milano–Lecco, con il traffico bloccato già prima del tunnel del Monte Barro e un lungo serpentone di auto in lenta marcia a passo d’uomo sul Terzo ponte Manzoni e nella galleria dell’Attraversamento di Lecco, il disastro si è propagato sulla ex Statale 36 che taglia in due il Meratese e la Lecco–Bergamo nel Calolziese. La lunga onda anomala ha raggiunto pure la Regina sull’altra sponda del lago. Poca inoltre l’assistenza fornita alle persone imprigionate in coda, ancor meno le indicazioni, mentre Lecco e i lecchesi del capoluogo sono rimasti completamente isolati, impossibilitati a uscire dalla città, stretti nella morsa degli incolonnamenti. La situazione è tornata alla normalità nel primo pomeriggio, una volta completamente riaperta la statale. Il traffico è scemato, le polemiche no, sia per i lavori di adeguamento e messa in sicurezza di tutta la Statale che procedono a rilento, nonostante non sia la prima volta che sia stata chiusa per frana, sia perché non sono state attivate alternative. "La carreggiata in direzione nord è stata riaperta intorno alle 13, non essendo stato possibile, per ragioni tecniche e di sicurezza stradale, né effettuare un by-pass in direzione sud, né utilizzare quest’ultima in senso inverso alla direzione di marcia", spiega il prefetto di Lecco, Sergio Pomponio, che ha attivato un tavolo di crisi. Un disastro del genere durante Milano–Cortina 2026 significherebbe una figuraccia globale: quanto successo è un pessimo biglietto da visita per un territorio che sta scommettendo tutto sulle prossime Olimpiadi invernali.

Daniele De Salvo