Da Lomagna ad Haiti, suor Luisa ritorna tra gli ultimi

La missionaria ha lasciato la Brianza e tornerà a Port au Prince

Suor Luisa Dell'Orto

Suor Luisa Dell'Orto

Lomagna, 21 settembre 2018 - Da tre anni non rivedeva la Brianza, ma oggi suor Luisa Dell’Orto, originaria di Lomagna e missionaria delle Piccole Sorelle di Charles de Foucauld, tornerà a Port au Prince, capitale di Haiti. A quasi otto anni dal terribile terremoto del 2010, con qualche speranza in più. «Abbiamo ricostruito la scuola che ospita oltre 300 bambini del quartiere, uno dei più poveri - spiega la missionaria - e con la Caritas Ambrosiana aperto Kay Chal, nonchè “Restavek” dove accogliamo bambini non scolarizzati. Qualcuno di loro ha sostenuto gli esami e ha ottenuto la licenza elementare. Per i ragazzi e le loro famiglie una grande soddisfazione. È tale anche per noi. Significa che il progetto è stato compreso, ha aperto varchi, che potremo continuare un percorso difficile. Forse l’unico che possa dare risultati».

«Senza la scuola che cosa puoi fare? In quel Paese, il più povero delle Americhe - aggiunge suor Luisa - la vita è ancora faticosa. Quello dei missionari è sostegno a centinaia di famiglie. Ogni aiuto che arriva, e molti sono quelli dall’Italia, è prezioso». A Lomagna suor Luisa ha il sostegno dell’associazione Il Germoglio, delle sue sorelle, Maria Adele e Carmen, e della comunità locale. L’orologio del tempo torna al 12 gennaio 2010, sono le 16.59 di un lunedì pomeriggio. Suor Luisa sta preparando una lezione. La terra comincia tremare. Per due giorni in Brianza non si avranno sue notizie. Poi la telefonata alle sorelle. L’impegno di suor Luisa diventa ancora più grande. «La vita è dura, ma dobbiamo sempre ritrovare la speranza».Nella comunità della Fraternitè, le Piccole Sorelle hanno aperto una scuola che raccoglie i piccoli del quartiere Citè Okay, bidonville poverissima, sovrappopolata e in continua espansione. Sono assicurati anche la colazione, il pranzo, e, se possibile, qualcosa per le famiglie. Suor Luisa, che accanto all’impegno per la comunità, insegna filosofia nel seminario dei Salesiani e alle superiori (l’università ndr) spiega che «col nostro aiuto ottanta famiglie hanno costruito piccole case con criteri antisismici. Con “Restavek”, bambini e adolescenti che le famiglie troppo povere sono costrette a lasciare in una sorta di affido, i bambini non hanno possibilità di scolarizzazione. Un traguardo che cambierà la loro vita».