Oliveto Lario, immersione fatale a sub esperto: morto l'ingegnere milanese Claudio Turco

Recuperato già privo di sensi. Sequestrata l’attrezzatura

Claudio Turco (Cardini)

Claudio Turco (Cardini)

Oliveto Lario (Lecco), 26 marzo 2018 - Una tragedia in cui c’è ancora molto da capire quella che è andata in scena ieri mattina sulla spiaggia di Limonta sul territorio comunale di Oliveto Lario. Un sub di 60 anni, Claudio Turco, è deceduto durante un’immersione nel lago di Como. La zona di Limonta non è una meta abituale per questa attività: la maggior parte dei sommozzatori sceglie il Moregallo. Il sub, milanese ma originario di Cuneo, sulla spiaggia ha incontrato un altro appassionato di Sesto San Giovanni, si sono vestiti insieme e hanno scambiato qualche parola prima di affrontare il lago. Poi sono entrati in acqua e ognuno è andato a fare la sua immersione poco prima della 9. Circa un’ora dopo il sub di Sesto riemergendo ha trovato Claudio Turco privo di sensi in acqua e ha capito immediatamente la gravità della situazione.

Subito lo ha portato sulla spiaggia, ha chiamato i soccorsi e ha avviato le procedure di rianimazione nel tentativo di farlo riprendere visto che era privo di segni vitali. Tutto però è stato inutile, quando i sanitari del 118 sono giunti sul posto hanno provato a rianimare il 60enne sia con l’uso del defibrillatore sia con alcuni medicinali ma il medico ad un certo punto ha dovuto dichiarare il decesso.​ Sul posto erano presenti anche i vigili del fuoco, un elicottero decollato da Como e i carabinieri che dopo la constatazione di decesso da parte del medico hanno raccolto la testimonianza del 42enne di Sesto che era illeso e hanno provveduto a porre sotto sequestro l’attrezzatura del milanese. Il corpo di Turco è stato messo a disposizione dell’autorità giudiziaria che ha disposto gli esami autoptici necessari per chiarire la dinamica di quanto accaduto e che saranno effettuati nell’ospedale Manzoni di Lecco nei prossimi giorni. Da comprendere che cosa sia accaduto durante l’immersione costata la vita a Claudio Turco che era un sub di grande esperienza ed era addirittura istruttore di subacquea.

Le ipotesi al vaglio degli inquirenti vanno da un malore non legato all’attività sportiva fino a uno connesso all’immersione, ma non si esclude che l’incidente possa essere stato causato da un difetto dell’attrezzatura in uso all’uomo. Proprio per valutare al meglio questa ipotesi i militari affideranno a un perito tecnico le operazioni di controllo dell’erogatore e del resto dell’attrezzatura. Pare certo, secondo la testimonianza dell’altro sub presente in acqua, che al momento del ritrovamento il milanese non avesse l’erogatore in bocca. Turco era un ingegnere meccanico che aveva una grande passione per la subacquea ma era anche speleologo e aveva all’attivo centinaia di immersioni sia con il metodo tradizionale con le bombole sia con il rebreather a cui si era avvicinato relativamente di recente.