Lecco, lo striscione pro-Salvini fa arrabbiare anche il prevosto

"Dal Vangelo secondo Matteo: porti chiusi", appare in piazza XX Settembre. Il prevosto: strumentalizza il Nuovo Testamento

Lo striscione in piazza XX Settembre a Lecco

Lo striscione in piazza XX Settembre a Lecco

Lecco, 24 maggio 2019 - "Dal Vangelo secondo Matteo: porti chiusi". E' quanto scritto su un maxi striscione affisso in bella mostra da una militante del Carroccio tra due balconi di un palazzo che si affaccia nella centralissima piazza XX Settembre a Lecco.

«Chi di striscione ferisce, di striscione perisce», ha pensato probabilmente la sostenitrice del vicepremier e ministro dell'Interno, parafrasando il celebre versetto del Vangelo di Matteo, quello vero però. A differenza degli striscioni di protesta contro il leader della Lega, nessuno tuttavia a Lecco è intervenuto per rimuovere quello a favore, nonostante sia abusivo e violi le norme della propaganda elettorale e nonostante molti credenti, in primis il prevosto monsignor Davide Milani, abbiano chiesto di toglierlo poiché offende i fedeli cattolici e strumentalizza il Nuovo Testamento. Due agenti della Polizia locale in verità si sono presentati a casa della camicia verde, la quale tuttavia si è rifiutata di toglierlo, senza che nessuno le dicesse più nulla, né che intervenissero carabinieri, poliziotti della Digos e vigili del fuoco a rimuoverlo con le maniere forti come accaduto appunto per strappare in varie piazze manifesti e lenzuola contro Matteo Salvini.