Statale 36, frana sulla Lecco-Ballabio. Salvini: ''Riapre il 10 gennaio''

L'annuncio del vicepremier e i provvedimenti del prefetto per il ripristino da martedì della diramazione per la Valsassina della SS 36

Lecco, 5 gennaio 2022 – Martedì riapre la nuova Lecco-Ballabio, chiusa da un mese per frana. Lo annuncia via social il vicepremier Matteo Salvini: "Dal 10 gennaio riaperta la tratta tra Lecco e Ballabio - comunica il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, che prima di Natale ha effettuato un sopralluogo di persona per conoscere la situazione - Un grazie ad Anas, Prefettura di Lecco, enti locali e a chi materialmente ha lavorato per ripristinare la circolazione”. La circolazione sarà ripristinata in entrambi i sensi, sia in salita verso Ballabio, sia in discesa verso Lecco. In prossimità del cantiere, dove proseguiranno i lavori di consolidamento del versante di montagna da cui si sono staccati 2mila metri cubi di parete, verrà istituito il limite dei 30 chilometri all'ora. Inoltre la diramazione della SS 36 verrà di nuovo chiusa tutte le sere e le notti, dalle 22 alle 5, per consentire agli operai di ultimare il più in fretta possibile gli interventi che mancano a concludere le opere di messa in sicurezza.

La viabilità sulla vecchia Lecco-Ballabio

Questa mattina il prefetto Sergio Pomponio ha inoltre incontrato i tecnici di Anas e i vertici delle forze dell'ordine del territorio e ha convocato i rappresentanti della Comunità montana della Valsassina con i rappresentanti delle società del trasporto pubblico locale per decidere i provvedimenti da attuare nei prossimi giorni, in attesa del ripristino della circolazione sul raccordo della Valsassina della Statale 36. Sabato resteranno all'opera dalle 8 alle 14 i movieri incaricati di regolare il traffico dei camionisti sulla Sp 62 con un senso unico alternato in modo da agevolare i turisti diretti sulle piste da sci e i villeggianti di ritorno a casa. Domenica e lunedì invece gli autotrasportatori non potranno salire verso Ballabio dalle 6.30 alle 8, sempre per agevolare la circolazione alla ripresa delle normali attività dopo la fine delle vacanze di Natale.

La frana e i lavori

Lo smottamento si è verificato nel primo pomeriggio di venerdì 9 dicembre. Sono crollati 2mila metri cubi di roccia, un costone di circa 500 metri quadrati dal peso di 5mila tonnellate. Il macigno più grosso era di 100 mc e di un peso di 250 tonnellate: ha travolto nipote e zio di 24 e 66 a bordo di un furgoncino da lavoro che stavano uscendo da una galleria, rimasti miracolosamente incolumi. Per disgaggiare i detriti ancora pericolanti e rimuovere tutto il materiale instabile i rocciatori di un'impresa specializzata hanno operato in condizioni molto pericolose. La situazione verrà monitorata con uno speciale radar in grado di rilevare anche i movimenti più impercettibili. Come ci ha spiegato l'ingegner Nicola Prisco, capo compartimento di Anas per la Lombardia, verranno installate reti paramassi ad alta resistenza e saranno costruiti muri in cemento armato molto alti. Verrà scavato pure un vallo.