Sp62, debutto fallito Caos e code infinite

Con la Lecco-Ballabio bloccata pendolari e autotrasportatori hanno impiegato più di un’ora per un percorso da 10 minuti

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Prima da fischi sulla vecchia Lecco-Ballabio. Come da previsioni della vigilia, ieri sulla Sp 62 è andato in scena un disastro viabilistico annunciato in seguito alla chiusura della nuova Lecco-Ballabio che da mercoledì mattina è completamente interrotta per cause di forza maggiore a causa del crollo di alcuni grossi massi all’imbocco di una galleria all’altezza del Passo del Lupo.

Per cercare di limitare i danni, sulla vecchia Provinciale, che tra l’altro è stata allargata in occasione della costruzione del nuovo raccordo per la Valsassina della Statale 36 per consentire il passaggio dei mezzi da cantiere carichi di materiale, è stato istituito il senso unico alternato e a orari differenziati per i camionisti, in modo da evitare che i mezzi pesanti si debbano incrociare.

Nonostante l’accorgimento, con la ripresa delle normali attività e degli spostamenti dei pendolari e degli studenti al termine della settimana di Ponte per le festività di San Nicolò, Sant’Ambrogio e dell’Immacolata, lunedì mattina è stato subito caos, con decine e decine di autotrasportatori fermi in coda insieme agli automobilisti. Per percorrere i sette chilometri e mezzo che separano Lecco e Ballabio durante le fasce di punta i tempi di un tragitto che solitamente si affronta in una dozzina di minuti sono lievitati fino a un’ora, addirittura fino un’ora e un quarto.

È stato come ripiombare a prima del 24 febbraio 2006, data di inaugurazione della SS 36 dir. Anzi anche peggio, perché all’epoca il traffico era minore e i veicoli meno ingombranti. I tempi per il ritorno alla normalità si preannunciano lunghi. "Si raccomanda di utilizzare il mezzo privato solo se strettamente necessario – consiglia il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni – E al volante va usata la massima attenzione".

Daniele De Salvo