Sos dal Mandic "Servono rinforzi e macchinari nuovi"

Merate, i camici bianchi sono allo stremo per i turni

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di Daniele De Salvo

I tecnici di Radiologia dell’ospedale di Merate sono allo stremo e chiedono rinforzi e di ridurre il numero di esami. Il rischio, altrimenti, è che qualcuno commetta qualche errore a causa della stanchezza e dello stress e che ci vadano di mezzo i pazienti. Lo denunciano tutti insieme i Tsrm – acronimo di Tecnico sanitario radiologia medica – del San Leopoldo Mandic in una lettera inviata al dirigente dell’Asst di Lecco, Paolo Favini, cui fa capo il nosocomio brianzolo e agli altri vertici della sanità locale. "Denunciamo la situazione di pesantissimo disagio in cui ci troviamo ad operare ormai da tempo", spiegano. Sono sottorganico, in 24 mesi sono diminuiti del 25% da 17 a 13, più un collega part-time. I rinforzi reclutati sono durati poco: in 2 hanno resistito qualche settimana, altrettanti se ne sono andati appena terminato il periodo di addestramento. Chi è rimasto durante la pandemia da Covid ha dovuto saltare ferie e riposi perché richiamato in servizio d’imperio con turni di 12 ore filate. Le malattie si stanno moltiplicando, prima per i contagi, adesso per la fatica fisica e mentale a cui è pratricamente impossibile reggere: una quindicina di giorni fa sono rimasti a casa ammalati in 4 in contemporanea. I macchinari per lastre e Tac inoltre non aiutano, perché obsoleti, con continui guasti: inoltre pesano parecchio e per spostarli per ripararli si corre il pericolo di farsi parecchio male. E stato poi introdotto un nuovo sistema informatico che causa ulteriori problemi e ritardi, con ripercussioni sugli orari delle visite programmate.

"Chiediamo venga ridotto il numero di esami o vengano sospesi gli accertamenti diagnostici non urgenti nell’attesa di un organico adeguato, per non incorrere in errori a scapito dei pazienti e per non portare a burnout i Ttsrm già stressati ed affaticati", chiedono perciò i tecnici di Radiologia. Intanto dalla direzione ospedaliera hanno confermato l’assunzione di tre i Ttsrm all’ospedale di Merate, sempre che anche loro non scappino come chi li ha preceduti.