Sono due le strade sotto la lente Di lì è passato chi ha gettato il corpo

Borno, i possibili percorsi che conducono al luogo del ritrovamento sono sorvegliati dalla telecamere

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BORNO (Brescia)

di Milla Prandelli

Per portare i sacchi contenenti i resti straziati della donna senza nome la mano o le mani, che li hanno abbandonati hanno sicuramente dovuto muoversi con un veicolo capiente. La piazzola da dove sono stati lanciati nel dirupo sottostante, tra i rovi e i rifiuti accumulatisi negli anni in quelle che a tutti gli effetti appare come una discarica improvvisata, si trova lungo la strada Provinciale 5: percorso a tornanti che dalla Valle di Scalve in provincia di Bergamo porta a Borno in provincia di Brescia, costeggiando dirupi e pareti di roccia quasi verticali. Il corpo della vittima, sezionato e racchiuso in sacchi, quasi completamente ustionato e con la testa decapitata e il volto irriconoscibile, si trovava a 11 metri dal ciglio della strada, lungo un pendio scosceso, dove in questo momento la vegetazione è fatta di fiori appena spuntati e cespugli arsi dalla siccità degli ultimi mesi.

I sacchi sono stati scaraventati senza particolare forza, dato che erano molto vicino alla carreggiata, da dove sono stati visti da un anziano della vicina frazione di Paline di Borno. A segnalare il luogo è il cartello che indica il termine della provincia di Brescia e l’inizio di quella di Bergamo. Il ritrovamento è stato fatto nel Bresciano ma non si può escludere che i resti siano arrivati da lontano. In quel luogo che sembra dimenticato dal mondo, dove quasi nessuno va a passeggiare e dove durante la settimana e la notte le macchine che passano in un’ora si contano sulle dita di una mano, si arriva da diverse direzioni. Ipotizzando che chi ha abbandonato i sacchi con i resti della donna sia arrivato dal Bresciano le strade possibili sono due, prendendo come punto di partenza Darfo Boario Terme, che da quel punto dista tra i 30 e i 40 chilometri a seconda dell’itinerario prescelto. Il più rapido è quello che dalla cittadina camuna porta all’uscita di Cividate Camuno tramite la Strada Statale 42 del Tonale e della Mendola. Da lì, percorrendo la provinciale 345 da Malegno a Borno, si deve prendere la provinciale 5 verso la valle di Scalve. L’altro percorso fattibile da Darfo, leggermente più lungo è quello che si fa prendendo la Strada Provinciale 294, che porta a Angolo Terme. Qui si imbocca la via Mala con i suoi 9 chilometri di gallerie e i suoi pittoreschi strapiombi sul torrente Dezzo e da cui si prende la provinciale 5. Infine, se si vuole arrivare sul posto dalla bergamasca è indispensabile passare da Vilminore di Scalve, e Dezzo di Scalve e di lì girare ancora una volta sulla provinciale 5. In tutti i paesi nominati non mancano le telecamere di sorveglianza pubbliche e private, i cui filmati sono attualmente visualizzati dai carabinieri e dalla Procura di Brescia.