Cassago, mette in salvo moglie e figlioletto e affronta un rapinatore armato

Il racconto di Claudio Tieri che ha fatto fuggire il bandito in azione in un supermercato di Cassano

Claudio Tieri

Claudio Tieri

Cassago (Lecco), 5 ottobre 2020 - Si è subito accorto che c’era qualcosa che non andava e che di trattava di una rapina in corso al supermercato di Cassago Brianza. Avrebbe potuto restare in auto a osservare la scena a distanza in attesa dell’arrivo dei carabinieri, oppure premere sul pedale dell’acceleratore e andarsene. Invece ha messo al sicuro la compagna 40enne e la loro figlia di appena 6 mesi facendoli sdraiare sul pianale della macchina e poi è entrato nel discount per affrontare a viso aperto il bandito, costringendolo alla fuga a mani vuote. Alcuni lo hanno rimproverato di essere stato avventato ma Claudio Tieri 42enne del paese, non ha esitato un istante a intervenire quando venerdì sera ha notato quell’individuo muscoloso con un mefisto calato in testa e le targhe della Ford Fiesta bianca che guidava parcheggiare in modo strano e irrompere all’Md imbracciando una doppietta a canne sovrapposte.

«Mi comporterei esattamente allo stesso modo se ricapitasse – conferma –. Lì dentro c’era un cassiere che conosco e altri clienti che avrebbero potuto essere miei familiari e amici". Il malvivente quando si è accorto che il 42enne gli stava piombando addosso è stato colto di sorpresa, ha caricato il colpo in canna come per prepararsi a premere il grilletto ma poi è scappato, infilandosi in fretta e furia in tasca parte dei soldi che era già riuscito a farsi consegnare e perdendone in terra sul pavimento molti di più, senza neppure voltarsi indietro per evitare che il padre di famiglia lo placcasse.

«Dopo la sua fuga ho invitato tutte le altre persone a restare lì senza uscire dal supermercato per evitare di esporsi a un eventuale conflitto a fuoco perché i carabinieri stavano ormai arrivando", prosegue Tieri, che non è affatto un rambo né un energumeno, anzi come volontario gira gli ospedali per un’iniziativa benefica per portare un sorriso e regali ai bambini ricoverati. Al momento nessuno dei vertici del negozio lo ha contattato per ringraziarlo. "Ma non importa – sminuisce lui –. Ho solo fatto ciò che era giusto fare. Il ringraziamento più bello l’ho ricevuto, è quello di uno dei dipendenti del supermercato che mi ha buttato le braccia al collo per abbracciarmi".