Salah e Samir Gioco al rimpallo fra tre imprese

Se da un lato si è chiuso il primo grado

del complesso processo per la morte di Zyber Curri, dall’altro

si è aperto il capitolo, altrettanto tragico

e complicato, delle indagini sulla morte

di Said Salah Ibrahim Abdelaziz, 27 anni,

e Said Samir Mohamed Mahmoud, 29, carpentieri egiziani domiciliati

a Milano. I due operai sono rimasti uccisi dalle esalazioni di monossido di carbonio all’interno

di un container

nel cantiere di via Ranzato a Moltrasio,

dove sono stati trovati

la mattina del 21 settembre.

Un contesto lavorativo dove i carabinieri

del Nucleo Ispettorato del lavoro di Como

hanno trovato gravissime violazioni alla sicurezza, oltre a una condizione tutta ancora da capire: per chi lavoravano le due vittime, e per quale motivo stessero dormendo nel container dove hanno accesso

il braciere che li ha uccisi. Privi di contratto

di lavoro, uno dei due anche senza permesso

di soggiorno, i loro nomi sono risultati del tutto inesistenti nelle documentazioni emerse dal cantiere, dove si sono avvicendate tre imprese. Pa.Pi.