Riesce a salutare la madre per l’ultima volta

Bloccato dalla pandemia aveva rivolto un appello "Almeno sono riuscito a starti accanto fino all’ultimo"

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Se n’è andata alla vigilia della festa della mamma, ma ha almeno potuto incontrare per l’ultima volta suo figlio e gli ultimi familiari. La signora Vincenza, o Enza come la chiamavano tutti, si è spenta all’età di 83 anni, in un letto dell’ospedale di Meraste, dove era ricoverata in isolamento per una grave infezione dalla fine del mese scorso. I primi giorni a suo figlio Corrado Bartolo, 65enne di Merate, penna nera volontario della Protezione civile dell’Ana di Lecco, era stato impedito di incontrarla, inizialmente per timore che fosse malata di Covid, poi, una volta esclusa la positività della paziente al coronavirus, per scongiurare il rischio che i familiari potessero loro contagiarla e o infettare magari gli altri pazienti del San Leopoldo Mandic, nonostante lui chiedesse solo di poterla vedere anche a distanza di sicurezza, con tutti i dispositivi di sicurezza, anche perché lei, sempre più debole, non era in grado di riconoscerlo in videochiamata tramite lo schermo di un telefonino o di un tablet.

Dopo parecchie insistenze e anche una segnalazione pubblica attraverso il nostro giornale i sanitari del nosocomio brianzolo avevano acconsentito che il figlio, nonostante le misure anti-Covid, potesse vedere la madre che ormai si stava spegnendo inesorabilmente. "Ciao ma’, sei andata via, adesso potrai riposare in pace – la saluta il figlio -. Ti abbiamo amata tutti. Ci mancherai, almeno però ci siamo potuti incontrare e sono riuscito a starti accanto fino all’ultimo". In ospedale, ad ormai un anno e mezzo dall’inizio della pandemia, le visite di familiari e visitatori ai degenti restano infatti ancora contingentate e non sono state realizzate né tende né stanze degli abbracci come invece avvenuto in molte altre strutture sanitaria ed rsa. D.D.S.