Paderno, anziana rapinata in casa: "Apri subito la cassaforte"

Paderno d’Adda, la pensionata si è trovata due malviventi sull’uscio mentre stava rincasando. Svaligiate le cassette di sicurezza sono fuggiti

I carabinieri della Compagnia di Merate ora indagano sulla rapina in una casa

I carabinieri della Compagnia di Merate ora indagano sulla rapina in una casa

Paderno d'Adda (Lecco) - Sequestrata in casa propria da due rapinatori. A restare in ostaggio per quasi un’interminabile mezz’ora lunga come un’eternità è stata nel tardo pomeriggio dell’altro giorno una pensionata di 75 anni di Paderno d’Adda. "Siamo troppo scossi per parlare di quello che è successo", si limitano a riferire i familiari, mentre lei è ancora sotto shock. Gli intrusi, sembra stranieri, l’hanno obbligata a rivelare dove si trovasse la cassaforte e ad aprirla, ma ne hanno trovata e scassinata loro pure una seconda. Dai forzieri hanno rubato qualche gioiello e poco più, nulla comunque a quanto sembra di eccessivo valore. L’assalto è scattato giovedì in via Primo maggio, una laterale tra la zona centrale del paese e la bretellina esterna verso il ponte San Michele.

La 75enne è stata sorpresa da due sconosciuti con il berretto scuro calato in testa proprio sulla porta mentre stava rincasando: probabilmente si trattava di ladri che stavano scappando, ma i topi d’appartamento hanno subito approfittato del faccia a faccia per trasformarsi in banditi. "La cassaforte, dov’è la cassaforte?", le hanno sibilato nell’orecchio facendole segno nel contempo con il dito sulle labbra di stare zitta. Ormai era buio e nessuno dei vicini si è accorto di nulla. La padrona di casa non ha potuto fare altro che scortarli fino al piccolo armadio blindato e aprirlo, per stare subito dopo a guardarli impietrita mentre con un flessibile ne sventravano un altro.

Non l’hanno picchiata, né puntato coltelli alla gola e neppure mostrato pistole, non ce n’é stato nemmeno bisogno, l’hanno “solo“ spintonata per mettere subito bene in chiaro la situazione, perché tanto lei sapeva di essere in trappola. Dopo aver ripulito le cassette di sicurezza i due estranei l’hanno rinchiusa a chiave in bagno e sono scappati, dileguandosi nel nulla. La signora, una volta certa di essere finalmente fuori pericolo, ha spalancato le finestre del locale e ha gridato disperata per lanciare l’allarme e chiedere aiuto in modo che qualcuno la liberasse. Sul posto, oltre ai familiari, si sono precipitati i carabinieri della Compagnia di Merate, compresi i militari della Scientifica del Nucleo operativo per i rilievi delle eventuali tracce lasciate dai colpevoli. Dai primi accertamenti non pare si tratti di un colpo pianificato né di un agguato, semmai di un furto degenerato.